"Ama e fa' ciò che vuoi".

S. Agostino

venerdì 31 agosto 2012

"Hai deciso cosa fare?"

"Hai deciso cosa fare?" In ordine di tempo questa domanda mi è stata posta da un collega di servizio, da quel collega di servzio, dopo una mail piena di questioni e tecnicità associative. Ho deciso cosa fare? Dipende. Mi sono iscritta all'università, cambierò casa, butterò un po' di cose. Ma non ho ancora deciso l'atteggiamento con cui affrontare tutte queste novità, se avrò coraggio o no, se seguirò il cuore o il cervello, l'insicurezza o la certezza. Cosa rispondo? Sì, no, non so, in parte, metà-metà... E' solo una domanda di cortesia, poche storie: scrivo la facoltà e invio.

Premesse


Piove, e questa non è una premessa per il buon umore. Suona il citofono, e neanche alzarsi dal divano mentre guardi un programma meno demenziale del solito non è una buona premessa. E' la postina strampalata che grida tutto d'un fiato "Signorinavengagiùchemidevefareunafirma!". Neanche questa è una buona premessa. Mentre scendi le quattro rampe di scale ti passa davanti qualsiasi cosa: cosa non ho pagato? Quanto sono andata veloce? Ho preso una multa l'unica volta che ho preso la macchina per andare al centro commerciale. E invece... una cartolina dalla Cina, un pacchetto inatteso e Cosmopolitan gratis.
Morale: anche se le premesse non sono delle migliori, nella buchetta della posta può nascondersi qualche briciola di felicità.

lunedì 27 agosto 2012

Lasciamo queste cose a Paola Marella

Da questa giornata abbiamo capito che... cercare casa non è una passeggiata, né uno sport, né uno spasso.

domenica 26 agosto 2012

Provvisoriamente


In casa mia ci sono molti oggetti a cui non so dare una sistemazione; per tutti questi mamma dice: "Metti qui provvisoriamente, poi troveremo un posto". Io non ci credo, la maggior parte delle cose provvisorie diventa definitiva. Vuoi perchè non ci pensiamo più o perchè non abbiamo più voglia di pensarci, perchè prestiamo attenzione ad altre situazioni provvisorie o perchè il posto provvisorio è comodo. Il limbo, l'indecisione, è un posto sicuro ma insignificante e Dante lo sapeva bene: "Guarda e passa", gli diceva Virgilio. "Guarda", neanche "osserva". Il provvisorio non merita che uno sguardo fugace. Così mi sento anch'io, in questi giorni: in attesa di sistemazione, provvisoria, indecisa. Forse dovrei prendere il tutto con più filosofia, con una calma intelligente. 
Domani vado a tentare di risolvere i miei problemi con l'iscrizione al primo test di valutazione, con la mail dell'università.
Domani vado a cercare casa.

venerdì 24 agosto 2012

Senso del dovere

Ho un senso del dovere un po' troppo sviluppato che non lascia in pace le decisioni del cuore. Non so cosa fare. Siamo alle solite.

giovedì 23 agosto 2012

Le vite in uno scomparto

In questi giorni una mia amica emiliana è Laggiù e ieri sera mi ha mandato un messaggio con scritto che evidentemente il suo treno prima era stato nostro perché sulla porta di una carrozza c'era ancora una nostra etichetta. E allora ho pensato a quante vite si intrecciano senza mai incontrarsi, quante storie stiano dentro ad uno scomparto. Forse il profumo di treno che sento ogni volta che salgo è l'insieme di tutte queste vite. Chissà chi è seduto al mio posto, adesso, chissà chi ci è stato prima... noi abbiamo lasciato un segno del nostro passaggio: è quella macchia di Tavernello sul sedile... la felicità traboccava così tanto da non poter essere contenuta in un bicchiere.

mercoledì 22 agosto 2012

Missione compiuta!


Sono definitivamente una matricola.

martedì 21 agosto 2012

Io, l'università, gli impiegati della mia banca

Stamani sono andata in banca, ricolma di tanto amore e tanta pazienza per pagare la prima rata dell'università. Ora. Tengo a precisare che non sono arrabbiata con tutti i banchieri di questo mondo ma solo con quello che è capitato a me: occhiali, golf (ma siamo ad agosto!!!), camicia azzurra, capelli grici con la riga a lato. "Vorrei pagare la rata dell'università su questo conto... il codice iban è questo" e gli porgo il foglio. Dopo un "benissimo signorina, nessun problema" comincia ad arrancare: "Perchè le cifre del codice non riempiono tutti gli spazi appositi?"... no, non so se è chiaro ma me lo chiede lui. Trova la soluzione: manca un numero. Perfetto, prende un modulo nuovo e ricomincia. Un errore può capitare. Ma non lo stesso tre volte TRE VOLTE  di seguito. Già avere a che fare con gli uffici dell'università è un'impresa indicibile... per non parlare di certi siti contorti poco comodi da consultare... non mettetevici anche voi, impiegati di banca. Grazie.

Riflessioni sparse sulla mia (non) arte della cucina

Cucinare non è la cosa che mi riesce meglio e non è neanche una cosa che amo fare; nonostante questo guardo con testardo interesse programmi in cui si avvicendano Benedette Parodi, Antonelle Clerici, Alessandri Borghesi, Davidi Mengacci... tra le loro mani sembra tutto semplice: un uovo, un po' di farina, qualche goccia di cioccolato et voilà, una torta perfetta. I loro albumi montati a neve sono neve seria, come quella che si vede in montagna d'inverno, mentre i miei albumi assomigliano alla neve di pianura che non attacca alla strada, quella mista ad acqua, terribilmente triste. Perchè non bruciano mai niente e il loro piano cottura è sempre perfettamente ordinato mentre la mia cucina dopo uno solo dei miei tentativi è a soqquadro? Esperienza, certo. Ultimamente però sto migliorando, complici anche le vacanze: sono riuscita a mettere sul piatto una pasta commestibile... ok, quasi commestibie: troppo peperoncino. Se mai avrò un marito dovrà rassegnarsi: cucina lui.

Il rumore del fiume sul fondo sassoso

Ad una settimana dal rientro a casa comincio a sistemare le idee e tra tutti i momenti ugualmente speciali ne scelgo uno da condividere. Una sera noi ragazzi siamo stati esonerati dal servizio perchè il nostro assistente aveva organizzato un ritiro in Prateria, un grande prato costellato di tende e casupole. La responsabile delle volontarie ha anche dato il permesso a noi ragazze di togliere calze e velo per una sera... quale gioia, allora, nell'infilare i jeans e la polo blu! Dopo una breve introduzione in cui ci hanno parlato di coraggio, scelte, amore e sano egoismo, siamo stati liberi di andare a pensare un po' a noi. Io ho trovato subito il mio posto: mi sono seduta sull'argine del Gave, ho chiuso gli occhi e sono rimasta in ascolto per un po'. Il rumore più forte era quello del fiume sul fondo sassoso, poi delle voci, il canto di grilli e uccelli della sera, i passi dietro la mia schiena. Dopo un po' mi sono distesa sull'erba e mi sono accorta di aver avuto nostalgia del profumo della terra. C'ero solo io, lì, senza la mia armatura di candido cotone, senza difese, senza se e ma, solo con i sogni. Per la prima volta dopo tanto tempo.

lunedì 20 agosto 2012

"L'ultima riga delle favole"

Ci sono dei libri che restano tra la pila dei "libri non letti" per anni, in attesa di essere vissuti. Il dito e lo sguardo ci si soffermano sempre ma alla fine proseguono il viaggio in avanti. Finchè un giorno si sceglie proprio quello e tutto diventa improvvisamente chiaro. Questo, negli ultimi due giorni è capitato anche a me: "L'ultima riga delle favole"  di Massimo Gramellini è rimasto a lungo sullo scaffale in attesa del momento giusto. Il protagonista si chiama Tomàs, ma potrebbe anche chiamarsi come me: arrivato ad un punto della sua vita in cui avere coraggio è l'unica via, vive delle avventure al limite del sogno alle fantastiche Terme dell'Anima. Fare pace col proprio passato, scoprire un talento, non perdere l'entusiasmo sono solo alcuni degli obbiettivi degli esercizi che coinvolgono Tomàs e, di riflesso, il lettore. Una scrittura delicata ma dal tema importante: trovarsi. Senza mai dimenticare: "Sii umile: sei fatto di sterco; sii nobile: sei fatto di stelle".

mercoledì 15 agosto 2012

Work in progress



Se gli esami dell'università saranno difficili come l'immatricolazione io sono già fuori corso.

lunedì 13 agosto 2012

Sorriso


Ieri sera sono tornata a casa dopo una settimana impegnativa per cuore e gambe: è così che funziona, Laggiù. Questo è stato il mio quinto viaggio ma è stata davvero un'esperienza nuova, diversa, entusiasmante come la prima volta che sono partita. Mi porto nel cuore un servizio in refettorio un po' diverso, fatto di affetto prima che di precisione, una sorpresa speciale alla responsabile del nostro servizio, le lacrime di una ragazza innamorata sulla mia spalla, le mie lacrime di ragazza innamorata su altre spalle, i chilometri macinati un po' ovunque, un momento solo per me in riva al fiume, distesa sull'erba come non succedeva da tempo. Porto con me una decisione finalmente presa, un the freddo che non volevo finisse mai, delle stelle cadenti insolite, gli amici di altre Sezioni che ho incontrato, il dondolio del treno ma soprattutto un unico, grande insegnamento ricevuto in refettorio: il sorriso è l'unica curva che raddrizza il mondo. E' stato il sorriso, infatti, il denominatore comune di questo viaggio: quello di una signora del mio tavolo alla vista della pasta al pesto, quello che faticava ad uscire dalle lacrime, quello sorpreso della nostra responsabile, quello divertito dei ragazzi sul carretto delle valigie. Grazie di cuore ad ognuno dei miei compagni di viaggio, soprattutto a quelli che hanno tirato fuori il meglio di me.

lunedì 6 agosto 2012

Partire e raccogliere!

Proprio come l'anno scorso Back to life risuona forte nel cuore e nella testa: è già arrivato il tempo di partire. "Partire e raccogliere!"... quante volte mi sono detta così negli ultimi dodici mesi! Dalla Roma di settembre, alla Venezia di un dicembre tiepido, dalla Grecia tanto sognata, all'invasione di ragazzi a Padova, dal viaggio di maturità a Firenze, alla Roma di luglio... E quanto ho raccolto, nel mio partire! Spero che anche questa volta sia lo stesso. Stessa destinazione, stessa divisa, stesso servizio, stesso entusiasmo della prima volta nei muscoli. ma c'è qualcosa di diverso: io, innanzitutto: ricca di nuove esperienze che lo scorso agosto credevo lontane, di capacità che ho scoperto di avere, di nuove persone nel cuore, di nuovi sogni. I compagni di viaggio sono all'incirca sempre gli stessi, alcuni saliranno sul mio treno per la prima volta, e tra questi qualcuno di più speciale degli altri; tra i grandi assenti, mia nonna (che per motivi di salute ha scelto di rimanere a casa) e la storica responsabile del refettorio, il mio primo vero faro, almeno per quanto riguarda il servizio. Sono contenta, non c'è bisogno di aggiungere altro. Alla prossima settimana, quando sarà già il tempo dei racconti.     

mercoledì 1 agosto 2012

...


"Scrivimi quando sei allegra."