"Ama e fa' ciò che vuoi".
S. Agostino
sabato 4 febbraio 2012
"Classe", dopo chissà quanto
In questi giorni è venuto a mancare il papà di un mio compagno di classe, perciò lui è stato assente per sistemare alcune cose in famiglia.
Oggi è tornato.
Stavamo discutendo, copiando esercizi di matematica, ripassando i minerali... quando è entrato in classe è calato il silenzio. Ci siamo tutti guardati in viso cercando sicurezze gli uni negli occhi degli altri; eravamo incapaci di dire qualsiasi cosa. Abbiamo lasciato che il nostro compagno posasse la cartella, poi ci siamo messi in fila, ognuno nel proprio silenzio, e a turno lo abbiamo abbracciato. Ci siamo regalati un sorriso, una pacca sulla spalla, uno sguardo, una lacrima sulla guancia. Stretti intorno ad un nostro compagno, uno di noi, per la prima volta dopo chissà quanto tempo ci siamo sentiti davvero classe.
La morte unisce, così come l'amore.
A poco a poco abbiamo cominciato a mormorare qualche cosa, poi la prof è entrata in classe. Tra il rumore di quaderni che si aprivano e penne che cadevano, si è allungata un po' sulla cattedra e gli ha sussurrato che le dispiaceva.
Alla fine la quotidianità ha ripreso il suo ritmo, quasi come un treno dopo una sosta in mezzo al niente.
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Si avete fatto un bel gesto. La breve e intenza commozione è la migliore cosa, senza tante retoriche.
RispondiEliminabelle immagini
RispondiEliminabel post
CLASSE = FAMIGLIA....
tanto umano e profondo...anche a me è mancato un mio caro in questi giorni...e solo in queste occasioni capisci quanto siano importanti certe cose
grazie per avere condiviso queste emozioni
La vita...la morte...difficili da affrontare entrambe ma inesorabilmente presenti in ognuno di noi. Siete sempre stati una classe solo che eravate un po' distratti da altre cose! Magu.
RispondiEliminaTu sai sempre scrivere benissimo cara La Flautista.
RispondiEliminaHo letto con commozione le tue parole, come ogni volta che entro qui.
Anzi, scusami se ora vengo di rado. Spero di rimettermi in pari.
Ciao e un dolce abbraccio,
Lara