"Ama e fa' ciò che vuoi".

S. Agostino

giovedì 27 febbraio 2014

Voleva piantare tutte le cipolle che aveva comprato al mercato

Voleva piantare tutte le cipolle che aveva comprato al mercato. 
Aveva preparato la terra già bagnata dalle piogge abbondanti dell'inverno, aveva tutti gli attrezzi accanto a lui. Voleva cominciare e finire subito perché lui è così: non concluderà mai domani un lavoro che ha iniziato oggi. Gli hanno sempre detto di prendere le cose con più calma, ma lui niente. Testa bassa e avanti. Ha sempre fatto a modo suo. Da solo, senza chiedere aiuto ma non per orgoglio, per paura di disturbare. Potare viti, tagliare erba, vendemmiare, sistemare la legna, raccogliere le pannocchie... tutto subito, fatto e finito. Quando sono arrivata l'ho trovato seduto davanti alla porta di casa, con gli occhi azzurri tristi come raramente li ha avuti da quando ho memoria. Voleva piantare tutte le cipolle che aveva comprato al mercato ma non ce l'ha fatta. "Sono vecchio e non ce la faccio più a fare quello che facevo una volta". Allora mamma ha indossato un vecchio grembiule della nonna e insieme sono andati nell'orto a piantare le cipolle. Ci hanno messo un po' perché nonno è pignolo quando si tratta del suo orto, il più bello e rigoglioso del paese che compete soltanto con quello della sarta. Alla fine era felice di aver piantato tutte le cipolle che aveva comprato al mercato. Ma io, all'improvviso, l'ho visto incerto e barcollante, il voto segnato da solchi profondi, come un campo prima della semina. 
E mi si è stretto il cuore.

mercoledì 26 febbraio 2014

Le sere a casa fuori casa


[fonte foto: web]

Sere così, di ordinaria tranquillità. Ciascuno al proprio lato del tavolo, ciascuno con accanto la sua tazza di the o di lisomucil, con i suoi appunti da copiare al computer o sul blocco quadrettato a spirale della Lidl. Sere così, in piagiama e ciabatte. Pediluvi e capelli da asciugare col turbante. Sere così, con cioccolata, yogurt e biscotti. Evidenziatori sparsi sul tavolo e chiacchiere a caso e discussioni linguistiche, ricordi del liceo e speranze per domani e la vicina che litiga con la figlia e Mario che è tornato a casa e Artù che trotterella silenzioso davanti alla porta e la barca con la radio a tutto volume. Sere così, semplici, belle, essenziali, speciali, quotidiane. Da far durare per sempre.

sabato 15 febbraio 2014

Non possiamo non dirci migranti



Non possiamo
non dirci migranti,
in qualche modo.
Abbiamo lasciato un luogo.
Forse ogni tanto dobbiamo lasciare qualcosa.
Comunque andiamo verso qualcosa
(abbiamo visto che se aspettiamo
non succede niente).
Ci mettiamo in viaggio, a volte anche
da posti che non conosciamo.
A volte qualcuno resta attaccato al nostro filo.
Altre volte sono altri che hanno
fili migliori dei nostri.
Non sempre la cosa migliore
è che qualcuno resti attaccato al filo.
Possiamo lasciarlo andare e sentire
che abbiamo fatto la nostra parte.
Capita di avere compagni di viaggio
che vanno per i fatti loro.
Che si interessano dei giovani a modo loro.
Che qualcuno si senta in prima classe
e qualcuno in terza classe.
Magari nelle difficoltà si impara anche
a fare le cose insieme.
Magari le difficoltà neanche le avevamo messe in conto.
E presi dal viaggio guardiamo indietro
e non si vede più niente, nemmeno il faro.
E guardiamo avanti
e non si vede la linea dell’orizzonte.
In certi momenti non sappiamo a che punto siamo.
Forse non sta succedendo nulla.
E vorremmo tornare indietro, dove si stava un po’ così
ma con qualche punto fermo.
Poi ogni tanto si arriva da qualche parte.
Ci si sente stranieri, all’inizio.
Fino a quando piano piano ognuno mette in cantiere la sua storia.
Ed è già il momento di un altro viaggio, di altri fili.

(NB: non sono riuscita a trovare l'autore di questa poesia... comunque non l'ho scritta io :) )

venerdì 14 febbraio 2014

Faro, porto, orizzonte

Sii faro e accendi la tua luce. Sii punto di riferimento per i naviganti notturni, segnale per l'approdo.
Sii porto e accogli i viandanti. Molti sono solo di passaggio, pochi coloro che metteranno radici in riva al mare.
Sii faro e porto. 
E offri l'orizzonte. 

domenica 9 febbraio 2014

E le vite che si sfiorano all'imbarcadero

[la tregua dalla pioggia]
 
E le vite che si sfiorano all'imbarcadero, le storie da immaginare, i bambini che stanno in piedi nonostante le ondate. La testa che pulsa, il cuore gonfio, una giornata finalmente finita, le gambe che reclamano un divano, la cena da preparare. Il freddo che entra nel giubbotto e gli appunti da studiare, le ore al telefono e quelle tra i libri. Gli appuntamenti da segnare in agenda, le valigie da preparare, le mani intorpidite. 
E il tramonto in una sera di tregua dalla pioggia. 

sabato 8 febbraio 2014

Ogni mattina, a Venezia


[la laguna dal vaporetto]
Ogni mattina, a Venezia, una vecchietta si sveglia e sa che se vuole salire in vaporetto deve usare il suo carrellino per pestare i piedi agli studenti.
Ogni mattina, a Venezia, uno studente si sveglia e sa che se vuole salire in vaporetto deve usare la sua borsa piena di libri per farsi largo tra i vecchietti.
Ogni mattina, a Venezia, non importa se sei una vecchietta o uno studente, se vuoi salire in vaporetto devi essere ben armato.

*Sono ricominciate le lezioni e sono già a pezzi*

domenica 2 febbraio 2014

Lista delle cose belle delle vacanze


[fonte foto: web] 

Lista delle cose belle delle vacanze:
* correre sotto la pioggia
* il cestino nuovo di Stella
* il cinema (Un boss in salotto... da sbregare dal ridere)
* ripassare la Divina Commedia con Benigni
* un'ora al telefono con Amicacuoca
* leggere Donne d'Irlanda, Il giorno perfetto, La donna che leggeva canzoni
* la cioccolata calda in centro con Amicantropologa
* la cioccolata calda in solitudine a casa
* le serie tv che svuotano il cervello senza sentirmi in colpa per aver trascurato lo studio
* le terme con Amicantropologa (saune, docce emozionali, polarium, piscine, idromassaggio e chi più ne ha più ne metta)
* una visita al carcere
* il the da zia Lisa 
* We are de world suonato con la chitarra all'uscita della mia biblioteca in un giorno di pioggia
* camminare per la città deserta la mattina presto 
* scegliere i libri con calma
* la cena dai cugini
* il mare d'inverno
* sistemare la mia tana disordinata e trovare tesori