"Ama e fa' ciò che vuoi".

S. Agostino

mercoledì 30 gennaio 2013

W le vacanze!

Il cd di notturni di Chopin... le frittelle ancora calde... il profumo dei giacinti... il divano... "L'eleganza del riccio" di Muriel Barbery...

Al di là delle divergenze

"... allora grazie..."
"No no, grazie a te... a volte ti abbiamo aiutata, ma tu hai fatto così tanto per noi... ci hai resi orgogliosi di averti qui."
"Ho fatto solo quello che dovevo... ma con amore."
"Questo è importante."
"Sì... E da ognuno di voi ho imparato molto."
"Anche noi abbiamo imparato da te. Soprattutto io."
"... allora buon cammino..."
"... buona strada..."

Ieri sera per telefono ci siamo salutati così, anche se abbiamo discusso ogni volta che ci siamo visti, abbiamo avuto idee diverse su moltissime cose, ci siamo chiesti "scusa" raramente e a denti stretti, nessuno di noi ha mollato mai.
Una resa dei conti un po' strana, se ci penso adesso... è come se ci fossimo stretti la mano, non tanto da amici o nemici, ma da teste calde che, al di là delle divergenze, riconoscono l'una il valore dell'altra.  

domenica 27 gennaio 2013

In ognuno di noi

 
"Una pace futura potrà esser veramente tale solo se prima sarà stata trovata da ognuno in se stesso – se ogni uomo si sarà liberato dall'odio contro il prossimo, di qualunque razza o popolo, se avrà superato quest'odio e l'avrà trasformato in qualcosa di diverso, forse alla lunga in amore se non è chiedere troppo".
Etty Hillesum

venerdì 25 gennaio 2013

Tieni stretta la tua Ghirlandina


Una telefonata, troppe parole per dire che ciò che prima esisteva ora non esiste più come lo conosco io. Tutto quello che, nonostante dissapori e divergenze di idee, per me era casa e affetti nel senso più profondo del termine, in un momento cambia forma e divisa, smette di essere bianco e diventa blu. Una richiesta che mi scombussola, un'altra scelta che non voglio affrontare ma che deve essere compiuta. Seguire chi mi ha aiutata a diventare grande o stare con chi mi sta facendo vedere in grande?
Un messaggio, poche parole, per una richiesta dal mio punto di vista irriverente, dato ciò che sta succedendo. Una mancanza di tatto inconsapevole, me ne rendo conto, che però mi mette a disagio.
E quante cose, allora, viene da chiedersi... quante incertezze scatenano due eventi così distanti, così intimamente uniti.
Una e-mail, mia, scritta di getto a notte fonda e indirizzata ai miei nuovi compagni di viaggio, piena di tante domande, di tanti dubbi elementari, di perplessità a cui ho assoluto bisogno di risposta. Per molto tempo sono stata l'ultima arrivata, perciò mi sono trovata nella condizione di parlare poco e ascoltare, osservare, pensare molto: ho riflettuto sullo scopo più profondo del mio fare, sulla felicità che da tutto il mio viaggiare deriva, sulle prospettive future di questo mio gruppo. Ha senso e quanto ha senso pensare ad addobbi e gadget se attraverso i nostri gesti non riusciamo a far percepire a delle persone che il mondo è qualcosa di più del dolore?
Tante telefonate, tanti messaggi, tante e-mail. In poche ore ho ricevuto risposte più diverse ai miei interrogativi: qualcuno ha ribadito l'importanza di alcuni progetti, qualcuno mi ha dato delle indicazioni in più su ciò che sta succendendo a casa mia, qualcuno mi ha ringraziata per aver finalmente espresso anche i suoi dubbi, qualcuno ha detto che si sarebbe messo al mio fianco a combattere, qualcuno mi ha rassicurata, qualcuno mi ha confessato che non ha risposte, qualcuno si è mostrato solidale, qualcuno mi ha incoraggiata. 
Tra tutto ciò che mi è stato detto e scritto mi ha colpita la lunga mail di una giovane ragazza. Mi ha raccontato che il martedì grasso a Modena il Sandrone, la maschera tipica, fa un discorso alla città e a questo evento non si può mancare... deve essere come il volo della colombina dal campanile di San Marco a Venezia. Alla fine del suo discorso dice in dialetto: "Modenesi, state attaccati alla Ghirlandina!", la torre campanaria del Duomo. (Se qualche modenese passa di qui mi confermi il racconto!) Così come i modenesi stanno aggrappati al loro campanile, allo stesso modo anche io, anche noi tutti dobbiamo tenerci stretti alle cose che contano davvero, alle persone che ci fanno stare bene... Mi tengo forte a tutto ciò che ho imparato, alla felicità nata da un sorriso a qualsiasi geografia, ai nuovi amici e alle zie adottive e ai compagni di viaggio di una vita, sperando intensamente che il colore di una maglietta non ci allontani gli uni dagli altri.
Ancora una volta non mi sono sentita sola, sono stata investita da una potente onda di affetto imprevista, che non credevo davvero di meritare ...e così ho scoperto di essere un mattone di quella Ghirlandina a cui persone finora rimaste nell'ombra si aggrappano.

martedì 15 gennaio 2013

E se fosse l'anno buono?

Nel weekend mi è capitata tra le mani la versione cartacea di questo articolo di Io Donna. Racconta i desideri di nove persone diverse per età, condizione sociale, provenienza... l'ho trovato splendido, e naturalmente non potevo condividerlo.
 
E i miei 5 desideri?
 
Vorrei vedere da vicino le balene, possibilmente mi piacerebbe incontrare delle megattere, ma anche delle balenottere andrebbe più che bene. E vorrei sentirle "cantare"... dicono che il canto delle balene assomigli a quello delle sirene. Animale non solitario e innocuo per l'uomo (a meno che non si infastidiscano i loro piccoli), in Oriente è considerata una divinità che aiuta la popolazione e guida le barche facendole scampare dal naufragio.
Secondo desiderio: fare un viaggio in mongolfiera. In casa abbiamo diversi libro fotografici che mostrano il mondo dall'alto e vorrei vederlo con i miei occhi e soprattutto non da un aereo.
Vorrei andare in Irlanda e camminare lungo le verdissime midlands fino ad una scogliera a strapiombo sul mare, vedere le croci celtiche e le pulcinelle di mare (graziosi pennuti dal becco multicolore).
Vorrei suonare in un bel teatro... La Fenice potrebbe andare bene ;)
Vorrei vedere la Via Lattea in tutto il suo splendore. Anche andando relativamente lontano dall'inquinamento luminoso delle città purtroppo non si riesce a vedere molto... ci vorrebbe qualcosa tipo un deserto.

 
... chissà... magari il 2013 è l'anno buono per esaudire un desiderio! 

mercoledì 9 gennaio 2013

Un libro del cuore


Non credo che mi stancherò facilmente di rileggere "Va' dove ti porta il cuore".
Devo ricordarmi di tenere a portata di mano un fazzoletto.
Quello me lo dimentico sempre.

domenica 6 gennaio 2013

Perdersi senza mai perdersi davvero


Sono sempre andata a scuola in corriera partendo da casa abbastanza presto e ritenevo dei privilegiati i compagni che potevano svegliarsi più tardi ed essere accompagnati dai genitori. Ogni anno, nonostante i cambiamenti di scuola e di autobus, ho sempre percorso strade immerse nei campi da cui la mattina presto potevo veder alzarsi il sole e colorare di lilla le montagne... un buon modo per cominciare la giornata. Questo mio piccolo lusso mi ha sempre ripagata la sveglia. Adesso questo spettacolo me lo godo dall'imbarcadero del traghetto o dal treno, come qualche mattina fa: un'alba splendida sulla mia pianura gelata, a cui "mancavano solo gli aironi". E' così che mi piacciono gli inizi: lenti, impastati di sonno, ma sempre in crescendo.
E poi.
E poi ci sono i labirinti che impari a conoscere, disseminati di luoghi del cuore da condividere.. non avrei mai creduto che questa città ne contenesse già così tanti. Perdersi senza perdersi davvero in un groviglio di calli e canali, scale e sale di un museo. Perdersi e ritrovarsi, perchè ci sono luoghi che si impara ad addomesticare ogni giorno, perchè ogni angolo è diverso dagli altri, così come le felicità a volte non si somigliano tra loro. Perdersi, ma per poco, perchè un cuore di neve contiene in sé la promessa di una nuova primavera. Ritrovarsi, perchè, per fortuna, non sono sola. 

mercoledì 2 gennaio 2013