"Ama e fa' ciò che vuoi".

S. Agostino

giovedì 30 dicembre 2010

Nonostante tutto... è stato un buon anno

Ultimi respiri di 2010... e poi via, verso l'ignoto 2011.
E' tempo di bilanci, ovviamente. E allora ecco i miei.
A luglio è nato questo angolo di web, un evento (posso chiamarlo così) che mi ha dato modo di scoprire diverse persone, imparare molte cose nuove.
Ci sono stati dei viaggi, tutti in Italia eccetto quello Laggiù. Ho rivisto l'Urbe, che tanto mi era rimasta nel cuore, ho scoperto le Dolomiti e ho visto una Venezia luminosa sotto i fuochi del Redentore. Mi sono emozionata davanti all'affresco "La scuola di Atene" nella biblioteca dei Musei Vaticani, ho visto un bosco e una cascatina all'ombra degli alberi. Laggiù mi sono riscoperta forte e capace di organizzare un lavoro, ho ritrovato la voglia di sognare e di immaginare un mondo migliore.
Ho adottato zii e zie, ho ritrovato in persone su cui non avrei mai scommesso dei punti d'appoggio importanti. Ho ricevuto molti abbracci, ho preso un treno e sono partita alla volta della Città dell'Amicizia. Ho capito che sono importante e molte volte posso contare solo sul mio aiuto.
Musicalmente ho imparato a non avere paura di note troppo acute e di passaggi ingarbugliati. Ho imparato a farmi da parte e a non suonare sempre forte. Ho capito che posso farmi sentire anche se il mio flauto non suona.
Momenti negativi ce ne sono stati diversi ma la musica, la scrittura e il sorriso mi hanno dato modo di superarli alla grande.
Spero di averti ancora con me, lettore, in questo nuovo, sconosciuto anno.

mercoledì 29 dicembre 2010

L'ultimo concerto dell'anno

Ultima fatica dell'anno con la banda: il concerto di fine anno di ieri sera.
Mesi di lavoro, infinite ore di prove a casa e in sala, discussioni accese per decidere qualsiasi cosa (anche il colore delle calze) per... una serata molto bella.
Il programma era intenso, con brani come Toyland Suite di Ferrer Ferran della durata di oltre 17 minuti. Però è una suite molto allegra che il compositore ha dedicato a suo figlio: i brani che raccoglie hanno il ritmo dell'infanzia; sopra a queste musiche abbiamo proiettato i disegni che l'iniziativa "Il futuro racconta la banda" ha raccolto. Si tratta di 77 disegni dei bambini della musica d'insieme e degli allievi della nostra scuola di musica in cui i nostri piccoli musicisti hanno rappresentato cos'è per loro la banda. Abbiamo visto quindi sfilate, strumenti, direttori, torte, note, chiavi di violino e così via.
Il giorno dell'ultimo concerto è sempre un giorno di magia, per me.
Le ragazze fanno la coda dall'unica parrucchiera del paese, gli strumenti si lucidano e c'è un gran fermento, dietro il sipario: innumerevoli giri di intonazione, sistemazione delle parti, prove delle luci, prove delle presentazioni...
Fino a quando... il drappo rosso si apre, le luci del palco si alzano e la platea è un'infinito buio e silenzioso.
Poi arriva la direttrice e allora incominciamo a prendere forma e suono. E in quel momento esistiamo solo io, il mio flauto, il mio spartito e la bacchetta della maestra. Niente altro. Questo equilibrio si rompe solo quando si accendono le luci in platea per il discorso del sindaco e provi a cercare i tuoi amici, quelli che conosci. Io ieri li ho visti subito: il coro intero nella terza fila della seconda metà della sala, la mia compagna di banco un po' più avanti e la gente del gruppo di volontariato sulla sinistra. Ecco la bellezza del concerto: avere coloro a cui vuoi bene davanti a te, pronti ad applaudirti anche se stoni.
Il momento più bello è stato, forse, quello in nel quale la direttrice, Elena, ha premiato il suo papà, Primo, con un attestato di ringraziamento per i 15 anni di servizio nella nostra banda e con una medaglia d'argento che la regione dà ad alcuni, speciali, musicisti. Un momento di famiglia vera, della quale mi sono sentita parte anch'io, questa volta.
Concluso il concerto, dopo l'ultima doppia stanghetta, sistemato il mio flauto, mi ha accolta un mare di abbracci. Tutti qui, insieme, per me. Sono stata contenta di vedere soprattutto la mia compagna di banco e il mio coro e la mia mitica "regina madre", l'organista del coretto.
Il coro mi ha regalato questo bellissimo mazzetto di rose e porgendomelo, una soprano mi ha detto la cosa più bella che mi è stata detta ieri: "Per questa banda sei solo un numero perchè ci sono tante persone e tanti flauti, ma per noi sei la ragazzetta che ci manca se per caso non viene a prove, che possiamo abbracciare ogni volta che abbiamo bisogno d'affetto".
E poi... poi è finita e ognuno, io compresa, se n'è andato a letto con tanta armonia nel cuore.

domenica 26 dicembre 2010

Natale

Come hai trascorso il Natale?
Io la notte del 24 ho suonato in ospedale inaugurando così il mio flauto nuovo di zecca, lucido e brillante che ci si poteva specchiare. E' stato bellissimo: poche stonature, intonazione ottima, belle persone intorno. La notte di Natale porta sempre molta magia con sé. Andare a tempo, insieme, cantare e suonare come prima non avevamo mai fatto... il sorriso e l'applauso della gente sono stati per noi il regalo più grande. Anzi, forse c'è qualcosa di più. La certezza che la Speranza è venuta al mondo sentendo le note della nostra Piva e del Gaudete è stato il premio più grande per mesi di intenso lavoro, studio e arrabbiature varie. Ma alla fine ce l'abbiamo fatta. Alla fine mi sono dovuta ricredere: il maestro aveva ragione, con i violini il tutto ha avuto più senso.
Una notte di poesia.
Ieri invece ho letto In nome della madre, di Erri De Luca.
Un libro natalizio, che racconta la gravidanza di Miriàm dal suo punto di vista di donna che sta per diventare madre, che non capisce a pieno ciò che sta vivendo. Parla del marito Iosef e del piccolo Ieshu che viene al mondo in una stalla. Miriàm parla con freschezza, cerca di comprendere quello che le sta intorno. Un libro commovente, a tratti.
E questo è uno dei miei passi preferiti:
"Signore del mondo, benedetto, ascolta la preghira della tua serva che adesso è una madre. [...] Noi pensremo a trovargli una moglie, lui mi metterà sulle ginocchia una squadra di figli. [...] Fa' che abbia difetti, non si occupi di politica, vada d'accordo con i Romani e con tutti quelli che verranno a fare i padroni in casa nostra, nella nostra terra. Non ho più visto il messaggero: è segno che lascerai fare a me e a Iosef? Certo, ce ne occupiamo noi. Fa' solo che questo bambino sia nesuno nella tua storia, fa' che sia un uomo semplice, contento di esserlo e che si arrabbi soltanto con le mosche".
E per concludere ieri sera sono andata al concerto di Natale della banda della mia amica flautista Valentina. Sono stati molto bravi, brani divertenti, presentatore simpatico... ma la cosa più bella è stata rivedere la mia amica dopo qualche mese. Ovviamente lei verrà al concerto della mia banda martedì. E' bello andare a sentire i concerti degli altri, confrontarsi, prendere spunti... e poi due ore di sana musica fanno bene al cuore.
Ecco.
Buona contuazione in questi giorni di festa!

sabato 25 dicembre 2010

Gaudete!


Gaudeamus, gaudeamus, gaudeamus hodie!

giovedì 23 dicembre 2010

Natale e...

Natale e dentro al cuore sentimenti contrastanti. Natale e la musica del mio flauto. Natale e il coretto. Natale e il presepe. Natale e la dolcezza delle persone a cui vuoi bene. Natale e la luce dentro agli occhi. Natale e la pioggia. Natale e la speranza. Natale e la famiglia. Natale e le canzoni. Natale e il profumo di panettone. Natale e il sorriso sul viso. Natale e la camicetta bianca. Natale e gli sms. Natale e le belle parole. Natale e gli angeli. Natale e Betlemme. Natale e Babbo Natale. Natale e la pace. Natale e una lacrima. Natale e i ricordi di un altro Natale. Natale e i mandarini. Natale e i pacchetti. Natale e la magia. Natale e la voglia di stare insieme.

Natale e...


Auguri, miei cari. Di cuore.

LaFlautista

mercoledì 22 dicembre 2010

Mi sono persa

Non mi trovo più, non so dove sono finita.
La pioggia, il Natale, il clima di famiglia che a casa non riesco a respirare, la gelosia, l'invidia. Ho cercato ovunque, ma niente da fare. Dov'è LaFlautista cortese, diligente, sicura di quello che vuole? Uffa, questo tempaccio mi mette di cattivo umore. Non riesco a portare a termine neanche una delle mille cose che devo fare.
Mi sono persa. E non so dove cercarmi.

sabato 18 dicembre 2010

Ultima candela

Oggi accendiamo l'ultima candela dell'Avvento. L'attesa sta per finire, la settimana prossima arriverà Natale. E ci sarà modo di sperare ancora in un mondo più bello, in una vita colma di cose che contano. Natale è una nascita nuova, il desiderio di pace che prende forma in un minuscolo Bambino, è stare insieme.
Mi piacerebbe fare di più questa domenica, qualcosa di bello... ma i libri mi tengono ferma sulla scrivania. Fino al 22 non si molla la presa.
Con lo spirito del Natale nel cuore vado a cercare di capire chimica.
Buona domenica!

venerdì 17 dicembre 2010

Fiocca!

NEVE!!!!!
Finalmente è arrivata anche qui in pianura, strade bloccate e grande confusione... sì, perchè noi ai primi fiocchi già mettiamo le catene alle ruote e ci preoccupiamo tanto. Spero che ne cada così tanta da impedirmi di andare a scuola domattina.
Come l'anno scorso. Mi ricordo ancora come se fosse ieri: 19 dicembre e un compito di storia fissato. Da casa mia a scuola normalmente il tragitto è di 20 minuti ma quella volta ci abbiamo impiegato un'ora e mezza. Rendiamoci conto. Il bello è che rischiavamo di fare un incidente perchè nel sottopassaggio della ferrovia una macchina è scivolta con le ruote dietro, venedo pericolosamente verso di noi. Insomma, arrivati a scuola abbiamo scoperto che era chiusa... Riesci a immaginare la gioia nei nostri occhi? La città era invasa di studenti, i bar pieni zeppi, trovare un angoletto per bere una cioccolata calda, quel giorno, è stata un'impresa non da poco.
E quindi spero che l'esperienza si ripeta nuovamente domani, dato che anche per domani è proggrammato il compito di storia... Anzi, quasi quasi resto sotto le coperte, al caldo, mentre fuori, poeticamente, fiocca.

mercoledì 15 dicembre 2010

Una gioia semplice

E poi, finalmente, arrivano quei giorni.
Freddo intenso ma con un bel sole, pochi giorni a Natale, la sagoma perfetta di delle montagne.
Non sono proprio riuscita ad aspettare l'ultimo giorno di scuola per dare alla mia migliore amica nonché compagna di banco il mio dono di Natale. Rispettando l'idea che la cosa più preziosa che abbiamo è il tempo, dentro al suo pacchettino ho messo innumerevoli gusti di the, così ha una scusa per ritagliarsi un attimo per lei, per noi.
E una gioia semplice, dai suoi occhi.
La sensazione di aver fatto qualcosa di buono.
Forse è vero che l'obiettivo di una giornata è poggiare la testa sul cuscino con il sorriso stampato sul volto.

domenica 12 dicembre 2010

Terza candela

Terza candela, Natale è sempre più vicino e io ho un mucchio di cose da fare. E ovviamente non so da dove cominciare. Bramo le vacanze. E un bagno rilassante. E del tempo.
Che post ricco di contenuti.

sabato 11 dicembre 2010

Caro Babbo Natale

Caro Babbo Natale,
come stai?
Ti immagino seduto sulla tua grande sedia a dondolo con una montagna di lettere da un lato e dall'altro tanti contenitori per dividere tutte le letterine in base al Paese di provenienza... ho indovinato?
Chissà quante cosa avrai da fare, in questo periodo... tra il tagliando della slitta, il veterinario per le renne, i giocattoli da preparare, l'appuntamento dal sarto per sistemare il vestito, non ti resta neanche un po' di tempo per te. Nemmeno un minuto per bere un the caldo in santa pace, per finire il sudoku, per fare una passeggiata nei boschi del Grande Nord... però sei stato in vacanza fino ad adesso, metre noi, in questi mesi, abbiamo lavorato e studiato.
Ma veniamo a me.
Portami qualcosa di bello.
Non so... amore, per esempio. Non che mi manchi, per carità, ma la scorta deve essere bella grande per affrontare un nuovo anno.
Ti ricordo che non ho il camino, perciò parcheggia pure la slitta lì del negozio di scarpe, e mettimi il tutto davanti alla porta dell'appartamento. Anzi, facciamo che lo metti un po' dovunque così poi mi divertirò a cercarlo.
Eh, lo so, Babbo Natale, che è una richiesta non da poco, però pensa, almeno non dovrai impacchettarlo.
Stammi bene e non stancarti troppo,
un abbraccio,
LaFlautista

giovedì 9 dicembre 2010

Brutti ricordi

Oggi. Due anni fa.
Un risveglio agitato e la notizia. Il sole freddo di dicembre meno luminoso. Il mio cognome e il tuo nome appeso su tutti i muri, senza delle belle parole. I fiori e l'affetto, la prof. La tristezza e la sensazione di essere come in una bolla. E poi la pioggia, i messaggi, la gente. Il buio, la commozione.
E tu.
Lì.
Senza i tuoi pennelli. Senza i tuoi barattoli. Il tuo cappello da finanziere. Le mie rose rosse. Un momento strano. Immaginare il mio mondo. Diverso.
Senza di te.
Mai più...
Fino alla fine dei giorni.
Un cielo ancora troppo grande.
Perchè tu non ci sei.
L'odio. Il fastidio.
L'amore. La perdita.
Esiste il Paradiso in cui credo, nonno?

martedì 7 dicembre 2010

Panchina

Un pensiero alla mia panchina... Laggiù.
Come se fossi seduta lì, vicino alla riva del fiume. Lontano dal mondo, vicino al mondo. Con il freddo, magari la neve, a pensare.

domenica 5 dicembre 2010

Regali

Oggi accendiamo un'altra candela dell'avvento... Natale si avvicina!
Ma parliamo di regali.
Tu, lettore, cosa regalerai?
Io ho deciso, quest'anno, di regalare meno oggetti e più tempo. Il tempo è la cosa più preziosa che possediamo, quindi voglio cercare di esserci di più, di trovare un momento per gli altri. Voglio regalare un abbraccio in più, una lettera o un e-mail all'amica che non sento da tanto, una telefonata e un sorriso.
L'alternativa che ho trovato a questo è stata creare io stessa un dono. La mia manualità rasenta lo zero, ma nella mia merceria di fiducia ho trovato delle borsine in tessuto per fare la spesa su cui ho disegnato con dei pennarelli indelebili. Il risultato è il seguente.
Questa è una...
... e questa è l'altra


Facilmente personalizzabili, utilissime, ecologiche, lasciano largo spazio alla creatività. Per capirci, queste misurano quanto due fogli A4 vicini ma ne esistono anche di più piccole grandi quanto un solo foglio A4.

sabato 4 dicembre 2010

Scienze

Ho dei seri problemi con il ciclo di Krebs e con i sali.

mercoledì 1 dicembre 2010

Tregua

Ho deciso: tregua.
La guerra mentale tra me e i violini del coretto si ferma per un po'. Stridono? Io li lascio stridere. Stonano? beh, stono anch'io: li lascio stonare. Non suonano? Li lascio non suonare. Non hanno il loro leggio? Condivido il mio.
Proviamo. Magari funziona. Magari scambieremo qualche parola in più.
Devo essere sincera: il mio Adeste Fideles ha più senso da quando sono arrivati loro. La melodia è bella, le voci non si sovrappongono male. Io mi sento. Mi si sente.
Non vedo l'ora che arrivi la notte di Natale.