"Ama e fa' ciò che vuoi".

S. Agostino

martedì 27 marzo 2012

Chiuso per gita!


Questo blog si prende una pausetta di dieci giorni causa giterella in Grecia.
Vi dirò, non mi aspetto niente di speciale, forse solo di stare bene con i miei compagni (anche se la mia classe sarà divisa in due corriere) e di vedere un Paese che non ho mai visitato prima.
Quando tornerò ovviamente sarò felice di condividere e raccontare i miei dieci giorni.
Statemi bene,
Bacini!

lunedì 26 marzo 2012

Lumix decide di morire

"Cara LaFlautista, sono stufa di vedere solo margherite e cieli. Ho deciso di non fotografare più. Non essere in pena, sto bene, sono nel Paradiso delle macchine fotografiche.
Ciao,
la tua Lumix"

Le avevo anche promesso che saremmo andate ad Atene insieme, che le avrei fatto vedere Padova, Firenze e chissà quanti altri posti... se almeno mi avesse scritto un biglietto la avrei capita, se avesse aperto il suo unico occhio con più lentezza ne avremmo parlato. Invece niente, mollata all'antivigilia della Grecia...

Ancora uno!

Ancora un piccolo sforzo, un ultimo compito di filosofia domani e poi per dieci giorni non voglio sentir parlare di studio. Ho già deciso che libro portare con me in questi giorni di gita: "Le nozze di Cadmo e Armonia" di Roberto Calasso... cosa avrei mai potuto scegliere per un viaggio nella terra dei miti?

domenica 25 marzo 2012

Per me rimane romantico lo stesso

"Io lo dico alle signorine: la mia musica non ha niente di speciale! Quel motivetto che per voi è romantico per me è solo un'esercizio sui salti di sesta".
Ennio Morricone

sabato 24 marzo 2012

Un vento chiamato casa

Per la mia famiglia l'arrivo della bella stagione coincide con il ritorno dagli Stati Uniti di un'amica dei nonni.  L'America, qui, era un sogno per molti e lei è una dei pochi che l'ha realizzato. In paese, l'unica che abbia osato. Maria porta con sé qualcosa di "esotico" che ogni volta strega i miei nonni. Per me invece, credo di averlo già detto, è semplicemente una delle mie donne del cuore, come una nonna, una signora a cui, con il tempo, ho riservato un posto speciale. Lei è un vento che mi ricorda la primavera, le calle lungo il fosso prima della sua via. 
Bentornata, bentornata a casa.

mercoledì 21 marzo 2012

Pensieri sul balcone


"Oggi è primavera! Guarda che belli i fiorellini rosa sugli alberi, le margherita e l'erbetta tenera dell'aiuola accanto al parcheggio...non è meraviglioso?"
"Oggi è primavera! E il sole sarà allo zenit sull'Equatore... non è meraviglioso?"

Diverse visioni del primo giorno di primavera.

lunedì 19 marzo 2012

19 marzo

Il mio pensiero non è molto cambiato dall'anno scorso , anzi. Solo che adesso ci sto scrivendo una tesina sopra, perciò ringrazio per lo spunto e proseguo con lo studio dei diversi tipi d'assenza.

venerdì 16 marzo 2012

In definitiva...

... un sasso è sempre un sasso, anche se di nome fa basalto.

mercoledì 14 marzo 2012

E la poesia


Ci sono donne e uomini del passato a cui vorrei stringere la mano e dire grazie.
Umberto Saba è uno di questi.

lunedì 12 marzo 2012

Alla maturità mancano...

... 100 giorni!
E per festeggiare studio greco.
Tanto per cambiare.

domenica 11 marzo 2012

Se li prendo...


Penso non servano parole per descrivere il mio stato d'animo attuale.

venerdì 9 marzo 2012

Per ora sulla carta


Se un sogno cominciasse a diventare realtà?
Per ora bollettini, regolamento, scartoffie... tra poco la valigia!

giovedì 8 marzo 2012

E una bambina vestita di verde


In questi giorni mi sono resa conto che per fare un passo avanti devo ricordarmi da dove vengo. Così mi sono ritrovata a sfogliare album di fotografie, vecchi quaderni, vecchi libri che non aprivo più da tempo: dentro ho trovato tesori dimenticati come sforzieri coperti di corallo. Oggi mi sono dedicata un po' di tempo e sono andata a trovare le mie maestre delle elementari che ancora lavorano nella mia scuola bianca e blu. Ho varcato il cancellone, e mi ha assalita la tentazione di percorrere la "strada che non si può fare" (quella per le auto delle maestre), ma poi mi sono incamminata lungo il sentierino dei bambini, quello degli alberi, accanto al quale la mia quarta A aveva piantato un albero il primo giorno di primavera... il nostro albero c'è ancora, è diventato un po' più grande... Dieci passi per ripercorrere all'indietro gli ultimi dieci anni. E poi spingere la porta blu ed entrare in un posto che è un tripudio di colori perchè dove ci sono bambini non esistono solo bianco e nero, per fortuna. Ho trovato le mie maestre fuori in cortile e non so dire cosa ho provato di preciso quando le ho riviste: un misto di sorpresa e sollievo, credo, nello scoprire che non sono cambiate, che hanno solo qualche ruga in più a lato degli occhi. Solo qualche battuta sul presente, solo qualche accenno al futuro, solo un breve balzo nel passato, nulla di più: la campanella suona per loro ma anche per me. E' tempo di richiamare a rapporto i bambini, svuotare il cortile e riempire di nuovo le aule, quelle stesse in cui sono stata bimba anch'io e che ora, me ne sono realmente resa conto oggi, non sono più mie. Neanche quelle due maestre sono più mie, adesso, sono le maestre di altri bambini e non insegnano le cose che hanno insegnato a me, ma altre, più nuove, diverse, anche perchè tutte e due sono diventate delle "maestre uniche".
Appena fuori dalla porta mi è sembrato di vedere una bambina vestita di verde chiaro, una di quelle un po' saputelle, a volte antipatiche, che senza salutarmi mi ha chiesto: "Da dove vieni?" "Dal 2012, e tu?" le ho domandato a mia volta. "Da lontano, dal 2002." mi ha risposto lei. Mi ha vista prendere un fazzoletto dalla tasca per asciugarmi una lacrima ribelle e ha continuato: "Sai che un po' del cuore dei bambini che sono stati in questa scuola e sono diventati grandi rimane qui?" "Veramente?" le ho chiesto con un filo di voce. Ha sorriso e senza muoversi mi ha detto: "Sì, veramente" e poi: "Io mi chiamo Chiara, e tu?" "Anch'io..."
Ho sentito un brivido e non c'era nessuna bambina vicino alla porta blu.
Solo grida che venivano da dentro, solo una giornata quasi primaverile, solo l'ennesimo pomeriggio di studio.
Solo il mio, il nostro albero, un po' più grande.

Vasetto affidabile - parola di Annamaria

 

Annamaria , che cura il suo angolo di web di musica e arte, dice che questo mio Vasetto è un posto affidabile. Io la ringrazio ma... sarà così? Lancio un'occhiata alle regole che distingue un Blog Affidabile da un altro. "E' aggiornato regolarmente?" Sì, anche con le dovute pause. "Mostra la passione autentica per l'argomento di cui scrive?" L'argomento sono io... vuoi che non mi interessi l'argomento? ;) "Favorisce la condivisione e la partecipazione attiva dei lettori?" Non so... sì, no? "Offre contenuti ed informazioni utili e originali?" Utili non credo, originali... non so, sono contenuti normali. "E' infarcito di troppa pubblicità?" Pubblicità il mio Vasetto non ne ha, perciò rientra in questo requisito.
Scherzi a parte, grazie per il riconoscimento!!!
Copio e incollo ciò che altri hanno scritto prima di me.

Il premio "Blog Affidabile" è un modo per aiutare a far conoscere dal basso il lavoro dei molti blogger italiani che aggiornano con passione, dedizione e costanza il loro diario online, ma che non sempre sono noti al grande pubblico.
Come? Facendo in modo che siano gli stessi blogger che ricevono il premio (e possono fregiarsi del distintivo di "Blog Affidabile") a nominarne e premiarne altri.
Come si distingue un Blog Affidabile? Per alcuni semplici, ma importanti regole:

1) E' aggiornato regolarmente

2) Mostra la passione autentica del blogger per l'argomento di cui scrive

3) Favorisce la condivisione e la partecipazione attiva dei lettori

4) Offre contenuti ed informazioni utili e originali

5) Non é infarcito di troppa pubblicità
Le regole dicono che debba affidare il premio ad altri cinque blog meritevoli... solo cinque? Io ne voglio mettere di più... ma le regole sono regole e questi sono i miei:

Erika e erikafotoviaggiando 
Lara e estateincantata
Piccolalory e giornopergiorno
Francesca e lanuovacasadellamiaanima
Carolina e sottoifioridililla

Le donne del mio cuore


Parto dal seguente presupposto: non sopporto la festa della donna e tanto meno le mimose. Ma colgo l'occasione per ricordare (e ringraziare) le mie donne del cuore, punti di riferimento a cui guardo con la speranza di assomigliare un po'ad ognuna di loro. Donne di famiglia, maestre, insegnanti, amiche flautiste, compagne di banco, ma anche signore in carrozzina, colleghe di servizio, avvocati, dottoresse, musiciste, appassionate di archeologia, amiche blogger... Le mie donne del cuore hanno caratteri molto diversi tra loro, così come diverse sono le loro storie, i loro mestieri, i loro gusti. Ma in comune hanno un'eleganza non gridata, quella che ti colpisce per la sua semplicità, il fatto che non si fermano mai al primo ostacolo, che se cadono si rialzano. Le mie donne del cuore gridano raramente ma sanno farsi sentire con la forza della loro presenza, delle loro azioni e dei loro pensieri. Hanno un luccichìo speciale negli occhi e un sorriso che cura ogni malattia. A loro, oggi, ma non solo per oggi, grazie.

domenica 4 marzo 2012

"Ma fra cinque anni come saremo?"


Corriera, qualche giorno fa. Uno di quei giorni in cui non volevo parlare con nessuno, neanche con me. Una ragazza che è stata mia compagna di classe all'asilo, alle elementari e alle medie mi saluta, qualche rapido scambio di battute, io scocciata per l'interruzione dell'ascolto del mio amico Debussy.
Poi continua: "Ma tu sai che fine hanno fatto i nostri compagni?"
Mi sciolgo, la nostalgia mi prende e comincia l'elenco.
Giorgia continua con la ginnastica, quello è stato bocciato due volte, quell'altro una, lo svizzero è tornato in Svizzera e cerca lavoro, ad Eleonora ho prestato il manuale della patente, Marco ha cambiato scuola, quella ragazza ora abita sotto casa mia, quell'altra l'ho incrociata al supermercato, è dimagrita sai? Viola è in classe mia, quella non mi saluta più, non saluta neanche me, ah sai che il Capellone è a Firenze? Ma per ballare? Sì, si è trasferito là da due anni, e quello cosa fa nella vita? E' mio moroso, ah. E il Ricciolo? Lo vedo a volte in stazione delle corriere (e qui arrossisco). Io sono andata al matrimonio della maestra, di quella maestra? Sì, è stato bello perchè ho conosciuto tutti e ho preso il buquet! Ma sai che l'altra maestra ha avuto un tumore? Ma va, e chi te l'ha detto? Mia cugina che è sua amica, ma non si era trasferita? Però poi è tornata, ma sai che anche la prof è stata operata per lo stesso motivo? E tu come lo sai? In ospedale era nella stessa stanza di un'amica di mia mamma, l'ho vista lì. Mia nonna ha chiamato di recente le suorette dell'asilo, sono ancora vive? E anche suor Marta? Soprattutto suor Marta, chissà se dà ancora mestolate in testa ai bambini.
Poi mi chiede: "E tu, LaFlautista, cosa fai nella vita?" "Io? Mangio, respiro, dormo... le cose che fanno tutti." "Sì, ma di speciale, cosa fai?" Penso ai miei pomeriggi a litigare per farmi sentire, alle nonnette che incontro alle riunioni, alla carrozzina che Elvis si porta sempre dietro, alle letture prima delle prove col coro, ai fine settimana in giro per l'Italia, ai miei nuovi amici, alle cioccolate veneziane. "Mah... tento di dare un senso al tempo che mi si para davanti al naso. E pare che questa cosa mi riesca bene".
Poche riflessioni sul comune passato e sui rispettivi futuri e arriva l'ora di scendere dalla corriera. Eccoci qua, cinque anni dopo l'esamino delle medie, a rispondere alla domanda che allora sorgeva spontanea: "Ma fra cinque anni come saremo?"

venerdì 2 marzo 2012

Addomesticare

Il tempo mi scivola via e a dir la verità sto incominciando ad avere un po' di paura per i cambiamenti più prossimi. Non tanta, però. "Il nuovo dovrà essere addomesticato", così mi ha scritto in questi giorni un'amica. Non ci avevo mai pensato ma in effetti ho passato gli ultimi cinque anni ad addomesticare una situazione che prima era nuova e ora, per quanto sia sgangherata e a tratti soffocante, la considero casa mia. Rendere familiare. Come quando cambi casa: all'inizio al posto di andare nel ripostiglio finisci in camera, però poi a forza di viverci non sbagli più.

giovedì 1 marzo 2012

Piccoli eventi

La mia prima redazione di un verbale.
Piccole cose che fan sentire un po' più grandi.