"Ama e fa' ciò che vuoi".

S. Agostino

domenica 4 marzo 2012

"Ma fra cinque anni come saremo?"


Corriera, qualche giorno fa. Uno di quei giorni in cui non volevo parlare con nessuno, neanche con me. Una ragazza che è stata mia compagna di classe all'asilo, alle elementari e alle medie mi saluta, qualche rapido scambio di battute, io scocciata per l'interruzione dell'ascolto del mio amico Debussy.
Poi continua: "Ma tu sai che fine hanno fatto i nostri compagni?"
Mi sciolgo, la nostalgia mi prende e comincia l'elenco.
Giorgia continua con la ginnastica, quello è stato bocciato due volte, quell'altro una, lo svizzero è tornato in Svizzera e cerca lavoro, ad Eleonora ho prestato il manuale della patente, Marco ha cambiato scuola, quella ragazza ora abita sotto casa mia, quell'altra l'ho incrociata al supermercato, è dimagrita sai? Viola è in classe mia, quella non mi saluta più, non saluta neanche me, ah sai che il Capellone è a Firenze? Ma per ballare? Sì, si è trasferito là da due anni, e quello cosa fa nella vita? E' mio moroso, ah. E il Ricciolo? Lo vedo a volte in stazione delle corriere (e qui arrossisco). Io sono andata al matrimonio della maestra, di quella maestra? Sì, è stato bello perchè ho conosciuto tutti e ho preso il buquet! Ma sai che l'altra maestra ha avuto un tumore? Ma va, e chi te l'ha detto? Mia cugina che è sua amica, ma non si era trasferita? Però poi è tornata, ma sai che anche la prof è stata operata per lo stesso motivo? E tu come lo sai? In ospedale era nella stessa stanza di un'amica di mia mamma, l'ho vista lì. Mia nonna ha chiamato di recente le suorette dell'asilo, sono ancora vive? E anche suor Marta? Soprattutto suor Marta, chissà se dà ancora mestolate in testa ai bambini.
Poi mi chiede: "E tu, LaFlautista, cosa fai nella vita?" "Io? Mangio, respiro, dormo... le cose che fanno tutti." "Sì, ma di speciale, cosa fai?" Penso ai miei pomeriggi a litigare per farmi sentire, alle nonnette che incontro alle riunioni, alla carrozzina che Elvis si porta sempre dietro, alle letture prima delle prove col coro, ai fine settimana in giro per l'Italia, ai miei nuovi amici, alle cioccolate veneziane. "Mah... tento di dare un senso al tempo che mi si para davanti al naso. E pare che questa cosa mi riesca bene".
Poche riflessioni sul comune passato e sui rispettivi futuri e arriva l'ora di scendere dalla corriera. Eccoci qua, cinque anni dopo l'esamino delle medie, a rispondere alla domanda che allora sorgeva spontanea: "Ma fra cinque anni come saremo?"

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