"Ama e fa' ciò che vuoi".

S. Agostino

domenica 31 ottobre 2010

Da casa

Mamma ti ha portato qualche fiore da parte mia, perchè non verrò a trovarti in cimitero, in questi giorni, nonno. Vedere la tua foto, il tuo nome e il mio cognome sul marmo bianco, sapere che sei fisicamente lì dentro... no, non fa per me. Ti penserò di più da casa, forse disegnerò un po' per ricordarti meglio. Osserverò i tuoi quadri per cercare un po' di te nel colore.

venerdì 29 ottobre 2010

Basta...

Ma chi l'ha detto che devo volerti bene per forza? Lo stato famiglia non conta, il mio affetto lo devi meritare anche tu. Come tutti gli altri. Ma non dimostrarmi più niente: quel titolo, nel mio cuore, non è più tuo.

giovedì 28 ottobre 2010

Tra...e...

L'idea per questo post me l'ha data un libro, Notte prima degli esami oggi, che ho riletto in questi giorni... umidi.
E tu, lettore cosa scegli tra...e...

1. tra la Bella Addormentata nel Bosco e Cenerentola, Cenerentola
2. tra mare e montagna, mare
3. tra libro e mp3, libro
4. tra inglese e tedesco, tedesco
5. tra treno e aereo, treno
6. tra torta alla frutta e tiramisù, tiramisù
7. tra tisana e caffé, tisana
8. tra cinese e giapponese, cinese
9. tra vacanza con la famiglia e vacanza con gli amici, vacanza per i fatti miei
10. tra Aristotele e Platone, Aristotele
11. tra tuta e jeans, jeans
12. tra tromba e violini, corno
13. tra Geppi Cucciari e Luciana Littizzetto, Lucianina
14. tra e-mail e lettera, lettera
15. tra Roma e Firenze, tutte e due
16. tra Machiavelli e Guicciardini, Guicciardini
17. tra tacco e ballerina, ballerina
18. tra righe e quadretti, quadretti
19. tra penna e pennello, pennello
20. tra marcetta e brano, brano
21. tra divisa mia e divisa della banda vicina, divisa mia
22. tra suonare all'aperto e suonare al chiuso, suonare all'aperto
23. tra centro commerciale e mercato, mercato
24. tra Harry Potter e il Signore degli Anelli, L'eleganza del riccio
25. tra margherite e rose, margherite
26. tra giorno e notte, aurora
27. tra fiocco e cicogna, fiocco
28. tra vacanza riposante sulla spiaggia e coda al museo, coda al museo
29. tra ieri e domani, oggi
30. tra telefonata e sms, telefonata
31. tra torta e biscotti, torta
32. tra ritardo e anticipo, puntualità
33. tra volere e volare, volare
34. tra lezione individuale e prove con la banda, lezione individuale
35. tra estate e inverno, primavera
36. tra matematica e chimica, matematica
37. tra presepe e albero di Natale, presepe
38. tra bue e asinello, asinello
39. tra farfalla e libellula, farfalla
40. tra funghi e margherita, dipende dalla pizzeria
41. tra vino e birra, vino
42. tra bianco e nero, bianco, se possibile Moscato
43. tra pioggia e neve, neve
44. tra Poltronieri e Ciriaco, Poltronieri
45. tra poster e puzzle, puzzle
46. tra Paperino e Topolino, Paperino
47. tra Lo Zecchino d'Oro e Io Canto (o Ti lascio una canzone, il format è lo stesso), Lo Zecchino
48. tra tropici e profondo nord, profondo nord
49. tra collant e gambaletto, collant
50. tra Halloween e carnevale, carnevale

domenica 24 ottobre 2010

Per gli amici la strada non è mai troppa

Ogni tanto va fatto.
Prendere un treno e andare via, dove ti porta il cuore...
Ovviamente con un minimo di organizzazione.
Così ieri siamo partite, io e una delle due mie amiche disperse, alla volta di una ridente cittadina veneta per trovare l'altra amica dispersa. I nostri sorrisi si facevano sempre più grandi man mano che la nostra meta si avvicinava... cambi di treni, piccoli inconvenienti poi risolti e alla fine, quando siamo salite sull'ultimo minuetto l'emozione era alle stelle.
E poi, una volta scese, la gioia di incontrarsi di nuovo, l'abbraccio e le lacrime confuse dalle risate. Colori nuovi e suoni ritrovati, l'accento diverso che ti fa sorridere. Un mucchio di cose da dire e ed essere bloccate dai pensieri e dai ricordi. I racconti del Paraguay e della cena a base di coccodrillo (non si può pretendere caviale in un villaggio sperduto). Il lavoretto all'unicetto e le tazze di the. Un nuovo profumo, una sensazione di calore nella pancia e nel cuore, nelle mani che abbracciano e negli occhi imprimono ogni gesto e ogni particolare.
Una giornata insolita, lontano dal mondo, anche a ricordare i vecchi tempi.
Persone che ti sembra di conoscere da sempre, anche se di fatto le hai incontrate meno di una decina di volte. E sai che loro ci saranno. Anche se la nebbia di questa pianura non ti permetterà di vederle, se tenderai una mano le sentirai. Più vicine di quello che credi.
Ritrovarsi dopo oltre un anno. Agosto è più vicino.
Per gli amici la strada da fare non è mai troppa.
E la promessa di esserci, ancora e ancora.
Insieme.
Nonostante la vita.

mercoledì 20 ottobre 2010

Vorrebbe non dover più evitare le scale

Ma se lei domattina dovesse alzarsi e camminare, muovere le braccia e stringerci a sé... sarebbe la stessa?

venerdì 15 ottobre 2010

Ho visto l'amore


Ho visto l'amore
dimenticato in uno scatolone pieno di cianfrusaglie
scritto nelle pagine di un vecchio diario
nelle mani dopo aver spinto una carrozzina
sulla boccola del flauto traverso
disegnato sul volto apparente inespressivo di un vecchio pupazzo
tessuto sul logo della mia divisa
accovacciato accanto al mio cane
custodito dentro la busta di plastica dell'album dei ricordi
assonnato sotto la coperta del mio letto
portato al dito
in una chiesina in un pomerggio di musica e chiacchiere
tra le parole di una lettera
nell'inchiostro di una penna
nella fatica di aprire una porta
nella volontà di chiuderla
nelle stampelle abbandonate
intrappolato sulla tela di un suo quadro
alla fermata dell'autobus
nella musica dell'anima
scritto su una panchina, lontano
nelle parole di uno sconosciuto
stretto in un abbraccio.
L'ho visto,
e non ho potuto non prenderlo in mano.

mercoledì 13 ottobre 2010

Una rampa difficile da percorrere

Salire la rampa che porta all'entrata della mia vecchia scuola media è stato più complicato del previsto. Piedi di piombo, nodo allo stomaco e groppo in gola. Quei dieci metri sembravano non finire mai. Ma alla fine ce l'ho fatta. Ho aperto quella porta e sono entrata nel passato. Quindi sono passata in bidelleria, ho chiesto dei miei vecchi prof e ho scoperto che di tutti quelli che avevo sono rimaste solo in due: la prof di storia e quella di scienze. Gli altri sono andati in pensione, si sono trasferiti...
Comincio dalla prof di storia. Classe 1^B. Busso. Aspetto la risposta. Entro. Vengo accolta da grandi feste dalla mia insegnante, che mi saluta calorosamente e mi presenta alla classe. Mi colpiscono i numerosi cartelloni alle pareti, la lavagna col proiettore, le "tapparelle tecnologiche", i banchi piccoli. Presentazioni di rito, rapidi ricordi, qualche frase che comincia "quando io ero qui...".
Mi tornano alla mente gli anni che ho vissuto tra queste mura... anni di crescita, nello stesso tempo terribili ed eccezionali. Non amavo per niente la mia classe, mi sentivo fuori posto. Ma adoravo i miei insegnanti. Vedevo in loro delle persone capaci, che stavano lavorando per me.
Le numerose note di classe, il teatro, le proiezioni ortogonali, la tabella dei climi del mondo. Uno scambio di lettere.
Parlo con disinvoltura a quella classe del mio indirizzo di studi, dei miei attuali professori. Riepilogo alla mia prof gli ultimi anni, lei mi racconta rapidamente dei cambiamenti della scuola. Poi la lascio ai suoi allievi. Un abbraccio, un sorriso e me ne vado.
Adesso arriva il bello.
La prof di scienze è nell'aula azzurra a scrivere. La porta è aperta. Busso ed entro. La prof è contenta di rivedermi. C'è stato un tempo in cui l'ho odiata con tutta me stessa. Mi metteva soggezione, mi ha fatto odiare la sua materia. L'ho apprezzata, ovviamente, solo negli ultimi mesi di terza media. E'stata lei che mi ha detto, un giorno che "gli insegnanti non possono essere amici degli allievi". Frase, questa, che in questi anni di scuola mi ha accompagnata e mi ha fatto riflettere molto. E mi ha permesso di capire che aveva ragione lei: il prof amico, alla fine dei conti, ti frega, in un modo o nell'altro. Quello che si dimostra più serio, che tiene le distanze è il vero educatore. E non ti prende in giro. Mai.
Anche a lei ho raccontato le ultime vicende, la mia vita al liceo, i miei compagni...
Le prime mappe concettuali, la tanto attesa gita a Roma, il corso di latino, la palla-tamburello, gli esami.
Lei mi dice che durante i rientri non si fanno più i laboratori, come alla mia "epoca", ma lezione frontale. Penso al laboratorio di francese in seconda media, quando, con la scusa di una festa tradizionale d'oltralpe, cucinammo in aula insegnanti una quantità industriale di crepes alla Nutella. Un momento epico. Se lo raccontassi agli studenti delle medie di oggi mi prederebbero per matta.
Evochiamo il passato, immaginiamo il mio futuro.
Adesso non ho più paura di questa prof, non mi spaventano più i suoi occhi di ghiaccio.
Il tempo è tiranno, mi piacerebbe stare qui ancora per un po', ma il dovere mi chiama.
Saluto la mia insegnante e scendo le scale dell'atrio.
Prima di chiudere la porta dietro di me osservo i muri che mi hanno accolta diverso tempo fa.
Vista da fuori, la mia è una scuola di provincia, una come tante.
In un lampo mi passano davanti quei tre anni.
Una fitta di nostalgia.
Ma è un attimo.
Chiudo la porta dietro di me.
E il mascara cola sulle guance.

In superficie

Bentornati, minatori cileni.

"E quindi uscimmo a riveder le stelle", Dante Alighieri

martedì 12 ottobre 2010

Un minuto

10.30.
Un minuto di silenzio.
Davanti agli occhi le immagini del telegiornale.
Feretri avvolti nel tricolore.
I visi.
Il pensiero di una guerra che non conosce fine.
Bombe che continuano ad esplodere.
Persone che continuano a morire.
E' necessario percorrere la via della guerra per raggiungere la pace?
Lo spirito di patria che si fa sentire.
Un pensiero al cielo.
Un pensiero alla famiglia.
10.31
La campanella suona di nuovo.
La vita, per noi, riprede.
Da Aristotele.

domenica 10 ottobre 2010

In 15 chilometri


Cammina cammina... siamo arrivati.
15 chilometri a piedi con la gente del volontariato per passare una domenica diversa dalle altre. Il pensiero della lettura per domani di Machiavelli mi ha seguita per tutto il giorno, pesante come un'ombra scura e minacciosa. Non ci si accorge neanche della strada che si fa, quando come compagne di viaggio hai persone con cui parlare.
In 15 chilomentri puoi raccontare la tua vita o ascoltare quella di un altro.
In 15 chilometri puoi guardare il panorama e notare particolari del paesaggio che non hai mai notato prima, pur percorrendo quella strada tutti i giorni da una vita.
In 15 chilometri hai tempo per ragionare sul valore della scuola, della cultura, della consapevolezza del sapere come piacere personale.
In 15 chilometri puoi parlare alla signora in carrozzina del problema dell'analfabetizzazione di ritorno, del dizionario di greco che si sfascia, del flauto traverso che non suona più come una volta. In 15 chilometri puoi riassumere un numero indefinito di letture interessanti, insegnare a fare il tiramisù in tutte le sue varianti, cantare a tutte le canzoni dei cartoni animati Disney.
E alla fine arrivi; e ti accorgi di essere stanca solo perchè le gambe, sedendoti, fanno male.
Dev'essere un po' come il cammino di Santiago, anche se alla fine non arrivi nel luogo fisico di Compostela...
Vedi le stelle brillare dentro gli occhi dei tuoi compagni di cammino.

martedì 5 ottobre 2010

Niente prove

"Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice..."

Martedì, giorno di prove col coretto.
Ma piove a dirotto, oggi e la casa del direttore si è allagata.
Niente prove.
Aspetto una settimana il martedì e quando arriva me lo tolgono...
Aspetto.
Un'altra settimana.

Solo con lei

Qualche sera fa, finalmente, sono riuscita a parlare con l'altra dispersa, Valentina. Una bella telefonata, lunga, a parlare di tutto e di niente... E' stato bello risentire anche lei, dopo tanto, condividere le rispettive esperienze di lavoro e di studio, raccontarsi le rispettive novità. Lei è quasi un'infermiera, forse farà un erasmus all'estero. Cavoli... lei ha già l'età per l'erasmus... sto crescendo anch'io. Mi mette le vertigini, tutto questo, anche se sono più giovane di lei. Valentina per me è la ragazzetta che mette tanto cuore in tutte le cose che fa, che è accanto a me nel tavolo del refettorio, che suona con la banda del paese (quasi) vicino. Non riesco proprio ad immaginarla mentre lavora in un ospedale, certo è che forse non avrebbe potuto scegliere altrimenti. Anche lei mi è mancata, quest'anno. Davvero. E' stato per questo che non ho caricato il flauto sul treno insieme alla mia valigia mezza vuota. Lei non c'era. E io là ho sempre suonato con lei. Solo con lei posso correre da una parte all'altra con tre borse al seguito, solo con lei posso provare i brani dentro il vagone magazzino del treno, solo con lei posso disturbare Francesca mentre dorme, solo con lei posso lasciare prima il servizio per andare a suonare. Solo con lei.
E di nuovo, dopo aver chiuso la comunicazione,
lacrime.

sabato 2 ottobre 2010

Festa dei nonni

Oggi, 2 ottobre, è la festa dei nonni.
I miei nonni, Toni e Gina (nonni materni), sono eccezionali.
Lei è un vulcano, disponibile per tutti per qualsiasi cosa. In questo periodo va a raccogliere funghi e adora guidare. Non è mai in ritardo, anzi. Piuttosto prefersice partire da casa con tre ore di anticipo. A volte questo è causa di litigi con me (anch'io amo l'anticipo, ma non troppo...). Il suo sogno più grande è quello di prendere l'aereo almeno una volta nella vita. Il suo riposo dalle fatiche dalla quotidianità consiste nella settimana di Lourdes. Spesso non è disponibile a cambiare idea, ma ha un gran cuore, bisogna riconoscerlo.
Lui invece è... bello. Ho un nonno bello. Grande, con gli occhi grigio-azzurri... cucina divinamente, in particolare le grigliate; si è costruito un cucinino vicino al pollaio, attrezzato con attrezzo per lo spiedo, pentola per conserve e griglia. Non ha nessun vizio particolare (a parte il fatto che mangia un po' troppo), ama i fiori (mia nonna invece li odia) e giocare a bocce il sabato pomeriggio con i suoi amici. Ha cura dell'orto e del cane da caccia. E' il mio fans più grande.
Ad entrambi voglio un gran bene e oggi che è la loro giornata voglio dire loro il mio grazie più sincero, per avermi aiutata a crescere.
Vi voglio bene nonni.