Credo che il fatto di cogliere le cose più piccole abbia a che fare con lo stupore. Lo stupore dei bambini, intendo, quello che fa notare un sasso a forma di cuore e osservare una rana nel giardino. Quando mamma e papà mi portavano in montagna a camminare, per non farmi stancare in fretta, mi facevano notare i fiori lungo il sentiero: genziane, campanule, gerani... guardavo i fiori e mi stupivo di come potessero nascere e crescere in un terreno scosceso, o lungo il bordo di un burrone. Penso che questo stupore mi sia un po' rimasto e ne sono felice. Ne parlavo giusto qualche giorno fa, davanti ad una coppa piena di frutta: non ho pentole d'oro, non ne ho mai avute, ma sono capace di vedere intorno a me tante ciotoline preziose, oguna diversa dall'altra, ognuna speciale a modo suo, perfetta nella sua imperfezione. A cinque anni i fiori lungo i sentieri delle Dolomiti mi hanno insegnato questo. E oggi? Oggi eccomi sorridere davanti ad un quadro, a dei vasi rossi e neri, alla piazza che si illumina di quella luce dorata alle otto del mattino.
Oh sì...lo stupore dei bambini...è la cosa più bella!
RispondiEliminaGrazie!!!