"Ama e fa' ciò che vuoi".

S. Agostino

venerdì 5 novembre 2010

Quando la dolcissima flautista diventa un mastino

No, spiegami.
Spiegami perchè 'sti violini non si sono ancora presentati. Sono studenti. Scusa, ma io, cosa sarei? Anch'io alla mattina vado a scuola, anch'io al pomeriggio traduco la versione e faccio gli esercizi di matematica. E se per caso mi resta ancora qualcosa da ripassare porto via il libro e in quella mezz'oretta mentre vi aspetto, finisco. Io. Ma vanno a scuola lontano. Santo Cielo, tutti e tre? Che sfortuna, tutti e tre stanno via tutta la settimana... dammi i loro nomi, che li contatto su Facebook e vediamo che intenzioni hanno. Niente. Verranno a provare, non preoccuparti. Sì, ma quando, di grazia, quando? Lo sai che Natale è fra meno di due mesi, cioè meno di otto settimane? Ma stanno studiando la parte per conto loro. Sì, grazie tante. Ma io vengo a prove, io e la dottoressa ci troviamo a suonare il pomerggio, a sistemare i passaggi della Piva e di In dulci Jubilo. Perchè suonare insieme è diverso dallo studiare da soli: c'è sempre qualcosa di limare, da vedere e da confrontare. E'una mancanza di rispetto bella e buona, questa, nei confronti miei, della dottoressa e del coro intero. E poi ti arrabbi perchè ti sei impegnato e io mi lamento. Io non mi lamento per il tuo operato, ci mancherebbe. Mi lamento perchè queste persone non si sono ancora fatte vive e tu le giustifichi. Non ci sono giustificazioni. Volere è potere. Vuoi suonare con noi? Bene, trovi il tempo per venire in chiesetta. Non vuoi suonare? Bene, dillo subito. Prendi coscienza prima di confermare qualcosa se ritieni di potercela fare o meno. Ma quando prendi un impegno sei pregato di portarlo a termine. Noi tutti ci impegnamo, caro direttore, per dar vita a qualcosa di bello, che ci riempia il cuore di emozione e che sia utile anche agli altri. Ma sembra che questo non sia chiaro a questi violini. E anche alla tromba, che si è fatta vedere una volta sola e per di più si è lamentata tutto il tempo.
Ieri a prove ero un mastino.
Una signora si è avvicinata a me dopo la sfuriata e mi ha detto: "ma tu non eri la dolcissima flautista?" Io sono sempre la dolcissima flautista, ma ci sono delle cose che mi fanno arrabbiare.
Sulla strada di casa mi sono domandata cosa ci faccio ancora a suonare là, se questo è il comportamento...
La risposta mi è stata data dai visi immortalati sulla foto del coretto che tengo sulla scrivania: amore.
Per la musica, per me, per le mie numerose zie adottive.

1 commento:

  1. E poi suonare insieme è bello, ti dà la carica ed è brutto quando qualcuno non lo prende con la stessa serietà e passione... da flautista a flautista ti capisco ;-)! Il problema è che è sempre difficile trovare qualcuno disposto a suonare in Chiesa, con il coro... e quindi si giustifica tutto :-(

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