"Ama e fa' ciò che vuoi".

S. Agostino

giovedì 27 dicembre 2012

Io e i pranzi di Natale

 


Io sono allergica ai pranzi di Natale.
Nello specifico i sintomi più gravi si manifestano durante quelli con la "famiglia": prurito, piedi gonfi, acidità di stomaco, paresi alla bocca causata dai sorrisi finti che sono costretta a distribuire.
In genere appena metto piede fuori dalla macchina chiedo che sia breve e indolore, che non mi accorga di niente e che si arrivi al dolce senza passare per il primo. Quando poi entro in casa, comincio a scuotere varie mani augurando convinta "Buon Natale!". Ma quale buon natale, che se mi fosse permesso come minimo ti sputerei in un occhio e darei un bel pestone anche a chi stamattina mi ha trascinata qui contro la mia volontà. Poi di solito mi imbottisco di pane, l'unica cosa che, stando all'odore che proviene dalla cucina, riuscirò a mangiare. Non si capisce perchè a Natale la gente comincia a "cucinare strano": pesci sul pane, brodi che neanche Maria dopo aver partorito mangerebbe, panettoni con dentro qualsiasi cosa tranne uvetta e canditi come dovrebbe essere (sì... sono delicata). Eh, ma non è mica finita. Perchè nel frattempo bisogna trattenersi dal fare o dire qualsiasi cosa che non rientri nello spirito natalizio. Ed è difficile, perchè le scarpate da tirare sarebbero molte... sono tanto di compagnia, in effetti. Quando, sottovoce, chiedo a che ora si può tornare a casa è come compiere un crimine contro l'umanità. "Ma siamo appena arrivati!" non è vero, sono tre ore che giocherello con il tappo del vino. "Andiamo via alle quattro". COME ALLE QUATTRO??? Ma alle quattro manca tantissimo tempo, ma io ho delle cose da fare, ma siamo anche arrivate presto per dare una mano, ma perchè ce l'avete tutti con me? Esprimo la mia disapprovazione sgranando gli occhi e sospirando piano: ovvio, non rientra nello spirito natalizio. "Per favore, è Natale!" E allora? E' per quella favola dell'essere tutti più buoni? Oh, ma dai... secondo me l'ha inventata un contadino per convincere una faraona a farsi ammazzare. E poi "o è Natale tutti i giorni o non è Natale mai"... lo dice anche Jovanotti. "La prossima volta te ne stai a casa, se la compagnia non è di tuo gradimento!" Davvero potrò? Oh, che bella notizia! Ma potevo stare a casa anche quest'anno e non mi hai detto niente? Tutto questo scambio amorevole avviene con il labiale, nessuno sente niente, tanto sono tutti impegnati a discutere sul tipo di assicurazione migliore. Non manca neanche l'intelligente che chiede: "... e il fidanzatino?" Oh, su, Chiara, voleva solo essere gentile! La peggiore è quella che tenta di fare la simpatica ma non ci riesce, che ride come Pippo a qualsiasi cosa si dica. Il caffè arriva come un nettare potente: è quasi finita! Aiuto a sprepare portando piatti e bottiglie e bicchieri tutto insieme perchè prima si finisce prima si torna a casa. Saluti e ringraziamenti entusiasti e poi via in macchina. Il sorriso, quello vero, torna sul mio viso.
Sono guarita!

2 commenti:

  1. Quanto mi ritrovo in queste parole!!! Il mio sogno? Un Natale (Capodanno incluso) in silenzio e solitudine. Le smancerie mi provocano l'orticaria.
    Buone Feste, allora.

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