[Un momento di formazione: il sentiero in salita tra le colline aretine]
Incomprensioni, ritardi, mancanza di tatto, servizio fatto un po' a caso, mille richieste che arrivano insieme, pregiudizi, regole da rispettare, rapporti umani burrascosi da gestire, aspettative da non deludere, relazioni da compilare, presentazioni di progetti da scrivere... non mi nascondo dietro ad un dito: le difficoltà del percorso ci sono, e non sono poche. A volte mi trovo coinvolta in discussioni più grandi di me senza saper realmente cosa dire o cosa fare, mi si innalzano davanti dei muri fatti di "si è sempre fatto così" e "ce l'hanno imposto" veramente difficili da abbattere. Troppo spesso sono stremata dopo riunioni inconcludenti passate a discutere di pratiche burocratiche invece di focalizzare l'attenzione su ciò che conta davvero, troppo spesso sono disgustata dopo la lettura di mail contententi quelle che per me sono solo pretese senza senso. E mettendomi le mani tra i capelli, sul disperato andante, mi chiedo: "Perchè sono ancora qui?"
E' proprio allora che penso a quanto è contento il mio amico Elvis quando ci incontriamo, a quanto io sono contenta quando lo vado a prendere a casa per passare una domenica insieme, alle signore del mio tavolo in refettorio felici per un sorriso regalato. E' proprio in quei momenti che zia Lisa mi dice che "non sei più l'ultima ruota del carro", che arriva un sms da uno dei miei nuovi amici con scritta una scemata pazzesca ma che ha il potere di raddrizzare la giornata. E' proprio quando sono sul punto di alzarmi scaraventare i fogli con i dati e statistiche che il telefono squilla e mi annunciano che "I CAPI HANNO ACCETTATO IL NOSTRO PROGETTOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
E penso che ne vale la pena. Sì... ho sempre la valigia in mano, mi spazientisco spesso eppure... c'è qualcosa in me che mi spinge ad andare avanti ancora.
E allora, oggi, insieme a tutti gli altri scelgo di dire ancora sì.
Sì alle difficoltà, alle responsabilità, ai sogni.
Sì all'ascolto, alle calze bianche che pizzicano, alla mantella che mi fa sembrare Batman.
Sì alla gioia, al lavoro da svolgere con le mani e con i cuore, ad un momento per gli altri, ai compagni di viaggio (di tutte le età e di tutte le geografie) di cui adesso non potrei fare a meno.
Sì, scelgo di percorrere ancora questa strada perchè nonostante mi rende davvero felice.
2 dicembre 2012, Giornata dell'Adesione ad Unitalsi
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