"Ama e fa' ciò che vuoi".

S. Agostino

domenica 16 giugno 2013

E poi... la magia


[Partenza: ultime raccomandazioni]
 
E poi. Poi è la prima vera volta senza i compagni di viaggio di sempre, che hanno contribuito a colorare la mia storia. Poi in stazione vedi quattro occhi che non ti aspettavi di incontrare e ti senti un po' più sicura. Poi ti regalano una brioche di benvenuto prima di partire. Poi l'emozione del treno che comincia a muoversi. Poi le chiacchiere e le confidenze nella penombra di uno scomparto silenzioso, mentre fuori, in corridoio, scorre l'allegria. Poi il tramonto sul mare calmo e il cielo rosa che si riflette sui finestrini. Poi l'arrivo e le prime lacrime, come da programma. Poi un nuovo compito. Poi una nuova squadra di donne fantastiche. Poi gli occhi scuri e indagatori della boss. Poi un favore ad un amico e un bottino di boccettine di vetro. Poi l'arrivo degli altri. Poi la mia panchina, ancora miracolosamente libera, come ad agosto. Poi i letti e le calze che pizzicano. Poi la bella statuina sotto il primo sole di giugno. Poi l'emozione che non si riesce a trattenere. Poi il passo lento e regolare, a tratti "istituzionale". Poi una poesia. Poi un sorriso. Poi le corde, come a settembre; ma questa volta è più facile. Poi quattordici uomini e una donna: io. Poi la roccia di velluto. Poi tantissime persone in silenzio. Poi una confidenza che turba il cuore. Poi una storia finalmente raccontata per intero. Poi il cuore in pace. Poi una discussione costruttiva. Poi ingozzarsi di torta al cocco. Poi un regalo, anzi, tre. Poi la macchina fotografica di una signora. Poi una proposta. Poi l'organizzazione. Poi le fiaccole sotto la pioggia. Poi il freddo. Poi le scarpe bagnate. Poi i ragazzi. Poi Fanta e vino rosso. Poi i canti e la chitarra al bar. Poi dovrei staccare il cervello. Poi le taniche d'acqua come cinque anni fa. Poi la foto e via a cambiarsi. Poi una gita inattesa con i ragazzi, tutti esonerati dal servizio. Poi i giochi, il sole, l'acqua e un percorrere fatto di nuove conoscenze e piccoli passi. Poi l'insolazione di gruppo e le bottigliette riempite con la gomma dell'acqua di due francesi che stavano lavando la macchina. Poi la cena con i compagni di servizio, la condivisione dei primi ricordi e i regali che non ti aspetti. Poi un ultimo saluto sotto una pioggerellina fine. Poi le lacrime che non riescono a fermarsi e un angelo inglese vestito di bianco pronta ad asciugarle. Poi il cuore che pesca tra i ricordi e lascia finalmente andare chi non ha mai avuto. Poi le ultime pulizie con tutte quante. Poi il treno. Poi le montagne che si allontanano veloci. Poi la notte e un altro pianto ancora. Poi un nuovo giorno. 
E poi. Poi i visi sconosciuti e un po'sfocati della partenza hanno assunto contorni più definiti. L'ultima immagine: lo sguardo della boss: la gratitudine nei suoi occhi e nei miei. Ed è difficile scendere da questo treno che ho imparato a considerare mio chilometro dopo chilometro, sorriso dopo sorriso. Ma l'avventura continua ancora: è questa la magia.     

3 commenti:

  1. Quanta intensità!!!....E quanta vita in una storia! E la magìa è proprio che l'avventura continua.
    Dire GRAZIE non basta...

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  2. Un viaggio, una nuova avventura, amici nuovi la vita è bella proprio perchè riserva sempre delle sorprese :) !

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  3. chi l'ha detto che partire è un po' morire ?

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