"Ama e fa' ciò che vuoi".

S. Agostino

venerdì 28 giugno 2013

I miei inukshuk

Oggi ho sistemato la mia tana, e già questa è una grande notizia: in genere passano molti mesi prima che trovi il coraggio e la voglia di riordinarla; mi piace l'ordine, ma sono troppo pigra per farlo entrare nei miei luoghi. Stamattina, complice la pioggia e un bel programma su Radio DJ, mi sono messa d'impegno e, straccio alla mano, ho passato in rassegna librerie, scrivania, mensole e comò. Le mie mensole meritano un'attenzione particolare. La prima cosa che si nota è che sono zeppe di fotografie: nella mensola più alta ci sono gli zii, il mare azzurro visto da un sentiero e fotografato durante una gita alle medie, io da bambina seduta in mezzo a delle margherite (ovviamente). Nella seconda c'è il Stella intenta a mordere una ciabatta e una scattata il giorno della cresima: io e la mia madrina abbiamo una posa ridicola, così quella è uno dei miei antidoti contro la tristezza. Terza mensola, altre foto: io e Clara, la ragazza austriaca dello scambio in quinta ginnasio e un portafoto multiplo che comprende il mio flauto traverso, una chiesina in mezzo ai palazzi di Toronto, la decorazione a forma di margherita di un tempio romano, il brindisi con il the caldo in ricordo di una gita speciale. Quarta mensola, ultime foto: io da bambina al mare (credo in autunno, perchè indosso un piumino) seduta sugli scogli con il pupazzo Chicco in mano ed infine la foto di classe scattata davanti al Partenone inserita, ovviamente, in un portafoto a forma di partenone. Tra una foto e l'altra ho messo cianfrusaglie importanti di vario tipo: sassi, conchiglie, una pallina da golf, un albero di cartone, peluches, statuine... Tra le cose rinvenute dai miei cassetti ho trovato un inukshuk, un ometto di pietra usato dagli inuit come punto di riferimento. E' il regalo di un'amica di mia mamma in occasione di un viaggio in Canada qualche anno fa. L'inukshuk ha portato una novità sulla mensola più bassa: libri. Ma non libri qualsiasi (per quelli ci sono le due librerie e il cassone del letto a castello), libri-guida, appunto, quelli che porterei in un'isola deserta nel caso avessi la sfortuna di andarci: Le piccole virtù di Natalia Ginzburg, Caos calmo di Sandro Veronesi, In nome della madre di Erri de Luca, Odissea di Omero, Va' dove ti porta il cuore, Ascolta la mia voce, Anima mundi e Ogni angelo è tremendo di Susanna Tamaro, i due volumi delle Lettere a Lucilio di Seneca, In nome della rosa di Eco, Frankenstein di Mary Shelley, Manuale del guerriero della luce di Paulo Coelho, I segreti della Sistina di Roy Doliner e Benjamin Blech, L'eleganza del riccio di Muriel Barbery, Il Piccolo Principe di Antoine de Saint Exupéry, Lezioni americane di Calvino, Il Profeta di Gibran ed infine I frutti dimenticati di Cristiano Cavina. Ovviamente sono molto orogliosa della nuova disposizione, anche se so già che l'ordine appena trovato durerà al massimo un paio di giorni. Pazienza. 

1 commento:

  1. sembra di essere stata lì con te.. bel racconto. Dai libri che hai elencato ho capito molte cose sul tuo modo di essere. :) Ti aspetto da me.

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