La mia avventura romana si è conclusa con un po' di amaro in bocca.
Sono andata ad una riunione nazionale dell'associazione e tra proposte, nuove conoscenze e nuove sfide mi sono divertita un sacco: sono tornata a casa con tante idee per il mio territorio, tanti spunti da provare a mettere in pratica piano piano, con l'aiuto di tutti per migliorare il settore giovani e continuare la strada già intrapresa dandole però nuovo sapore e nuova linfa. Parlando con i piani alti della mia zona ho riscontrato però tanta sfiducia, tanta amarezza nei confronti di scelte non sempre ortodosse e in generale uno scarso ottimismo per ciò che sarà il futuro. Potete immaginare come mi sono sentita appena tornata a casa da quella riunione che mi ha aperto gli orizzonti: da una parte l'entusiasmo di lavorare e scoprire, dall'altra invece la consapevolezza di poter fare poco per cambiare realmente le cose, la disillusione di persone che frenano con la realtà la voglia di mettersi in gioco. La via che penso di seguire è la seguente: attenzione alle esigenze del territorio, collaborazione con la dirigenza e con l'assistente, un occhio al passato. Il mio obiettivo è far comunicare le generazioni all'interno del gruppo, far capire ai più grandi che nessuno di noi vuole portare via a loro il posto, camminare insieme senza che nessuno si senta escluso. Ciò che conta per me è unire insieme il gruppo parlando un linguaggio giovane, cantando canti nuovi. Mi piacerebbe molto che la parola percorrere (parola chiave che sul piano nazionale ci siamo dati) diventasse anche sul piano locale uno stile di lavoro: percorrere quindi una via comune verso uno scopo alto, ma anche correre per qualcuno che ci chiama, sia esso un malato, un collega di lavoro, un compagno di servizio; mi piacerebbe che tante parole non rimanessero fini a sé stesse ma che cominciassero a diventare azioni, carezze e abbracci per crescere ancora, per salire un gradino in più. Ciò che chiedo ai più giovani è il coraggio di fare un passo verso i più grandi perchè ci sono davvero tante persone che ti arricchiscono dentro. Quello che invece mi piacerebbe da parte degli adulti è che si mettessero in gioco veramente e considerassero le nuove leve una ricchezza non solo a parole, ma anche a fatti. Abbiamo bisogno di chi ha più esperienza di noi per crescere. Da parte mia non mancherà di sicuro la disponibilità, l'ascolto e la discussione; farò il possibile per tenere insieme tutti, per seguire i suggerimenti, per lasciare lo spazio di cui ognuno ha bisogno per esprimersi. Certo è che ho bisogno di molto aiuto e molto sostegno e spero di trovare tutto questo in coloro che considero una famiglia allargata: se non ci fossero loro io non sarei niente e non sarei arrivata fino a qui.
Io sono pronta a cominciare.
E tu, sottosezione?
Bellissimo il tema del tuo post e come hai affrontato l'argomento. E' bello leggere di persone come te, entusiaste, fiduciose, pronte a creare, a porsi le esigenze degli altri e a cercare di assolverle.
RispondiEliminaConoscendoti da poco faccio un pò fatica a capire a quale situazione ti riferisci in particolare, mi piace comunque tanto il tuo entusiasmo, la volontà di non abbatterti davanti agli ostacoli, e certo il confronto con la realtà ne crea parecchi. Bello il desiderio di andare avanti tutti insieme tenendo conto sia dell'esperienza dei più grandi che delle fresche idee dei più giovani. Ciao, Flautista!
RispondiEliminaP.s. Ho notato che quando mi lasci i commenti non compare il tuo nome e neanche l'avatar, ma quest'ultimo è un problema comune ad altri. Ti consiglio di provare a selezionare "Nome/URL" copiando di fianco a URL, il link del tuo blog.