"Ama e fa' ciò che vuoi".

S. Agostino

lunedì 25 giugno 2012

Terzo giorno di esami, ovvero un terno al lotto


Quizzone, tonnara, terno al lotto, strage... tanti nomi per indicare la terza prova, la calamità che affligge noi maturandi alla fine di giugno. Le modalità di svolgimento variano di scuola in scuola, nel mio caso specifico avevamo tre ore e mezza per rispondere in quindici righe a tre domande per materia su quattro materie diverse che a noi, chiaramente, non sono state dette.
Stamani io e le mie amiche siamo riuscite a fare sosta al bar prima di entrare a scuola: per me cornetto alla cioccolata e centrifuga  "antistress" contentente arancia, carota, zenzero e sedano. Piccoli piaceri della vita. Ci siamo ritrovati davanti al portone a sfogliare quaderni e fotocopie ben consapevoli che quel ripasso prima di iniziare non sarebbe servito a niente se non a calmare le nostre coscienze di studenti. Siamo arrivati ai nostri banchini, ci siamo sistemati e per la terza (e ultima) volta si è ripetuto il rito del ritiro dei telefoni, della consegna dei fogli. Matematica, inglese, storia e scienze della terra sono state le materie con cui abbiamo lavorato, in cui siamo affogati e riemersi nelle tre ore e mezza che avevamo a disposizione. Ho cominciato da storia un po' perchè tra quelle scelte è la mia materia preferita nonché quella in cui di solito prendo i migliori risultati. Il commissario esterno ha chiesto la Grande depressione di fine Ottocento, l'Opera dei Congressi e il totalitarismo. Mi sono gestita il tempo abbastanza bene, ho risposto a tutto, ho controllato l'ortografia e ho cambiato materia: inglese. La mia pronuncia è pessima ma oggi dovevo solo rispondere a due domande e produrre un commento su "Il grido" di Munch. Non mi sono neanche sprecata più di tanto, devo essere sincera, ho scritto frasi composte da pochi complementi, meno arzigogolate possibile per ridurre la possibilitàdi sbagliare. Scienze della terra è stata una strage. Veramente. Ho risposto a tutti e tre i quesiti (litosfera e crosta terrestre, condizioni di illuminazione della terra il giorno del solstizio d'estate, effetto serra)... diciamo la verità... gliel'ho menata parecchio. Io e i miei compagni abbiamo notato che la Fulvietta (la prof) non ha neanche scritto il nome del santo giorno, come ad ogni santa (appunto) verifica. Ed infine matematica, la mia spina nel fianco, il sassolino nella scarpa, il mio tallone d'Achille. Credevo fosse difficile, invece dovevo solo enunciare due teoremi, calcolare due cosine e basta. Ho impiegato meno a svolgere questo che le domande di scienze e le ho trovate anche più facili. Deve esserci stato di sicuro un trabocchetto che non ho trovato. Ho dato una letta veloce a tutto, ho controllato le domande critiche e poi basta, stanca ed esausta ho consegnato i fogli senza pensare a niente.
Oggi pomeriggio si fa vacanza, domani riprenderà lo studio matto e disperato.

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