"Ama e fa' ciò che vuoi".

S. Agostino

lunedì 23 agosto 2010

Maestra maestra...

Dopo diversi anni, oggi, ho incontrato al mercato la mia maestra di matematica delle elementari. Un salto indietro nel tempo, nell'epoca dei primi temini, delle prime operazioni, dei giochi, delle prime scoperte, delle ricerche sugli Stati... La mia maestra non è cambiata per niente: è sempre una bella signora, sembra che il tempo, su di lei, non abbia agito. Invece io sono diventata grande, sono cresciuta... Quando le ho detto che frequento il liceo classico lei mi ha detto che "non avrei potuto scegliere altrimenti"; le ho parlato degli ultimi anni che lei si è persa, dei miei compagni, della scuola, della mia famiglia. E lei mi ha detto che adesso è una maestra unica, che ha preso i bimbi di prima, quest'anno, e tutti hanno imparato a leggere. Io non riesco ad immaginarla mentre insegna storia o italiano... per me lei è la Maestra di Matematica, che entra il classe e inizia a scrivere operazioni con il gesso colorato. E poi mi ha raccontato che adesso un suo alunno è il fratello di un mio ex compagno di classe, Daniel. E mi ha detto anche che questo bambino è ben più terribile di Daniel Il Terribile. Il che è grave. Basti pensare che Daniel una volta ha buttato dentro lo zaino di una mia compgna una lucertola viva.
Quelli sono i miei "bei tempi"...
Maestra, maestra... quanti anni sono passati dall'esame di quinta elementare, dalla "settimana del successo", dalle gite al parco!
Maestra, maestra... che bella che eri quando entravi in classe e ci sorridevi, quando ci prendevi per mano per attraversare la strada, quando mettevi la tua mano sopra la nostra per aiutarci a scivere l'8.
Maestra maestra... che donna dolce che eri e che sei, con i tuoi occhi color acquamarina, il giro di perle, la borsa rossa e le scarpe col tacco.
Maestra maestra... se un giorno sarò una maestra voglio essere come te; voglio prendere per mano i miei studenti, con dolcezza e fermezza, voglio parlare con interesse di quello che spiego, voglio essere sorridente sempre, voglio sapermi commuovere quando ricevo un fiore, una poesia o una letterina, voglio lasciarli andare quando arriva il momento, restando ferma a salutarli con la mano fino a che non spariscono nella strada, voglio ricordarmi di loro, come tu hai fatto con me.
Maestra maestra... adesso riposa al sicuro tra le pieghe del mio cuore, lontano dai brutti ricordi...

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