La mia amica Francesca, qualche settimana fa, è ritornata a casa. Due mesi in Paraguay per il tirocinio dell'università in un villaggio sperduto che neanche il preparatissimo Google maps conosce. Un posto in mezzo al niente, mi ha detto ieri per telefono. La cittadina più vicina (neanche quella segnalata su Google) a 22 chilometri, dotata, addirittura, di una discoteca (uno stanzone tipo oratorio con quattro casse e un tavolino di plastica della CocaCola). Ovviamente il cibo era più che scadente, da bere acqua piovana che usava anche per lavarsi. Non puoi mica aspettarti che nel mezzo della foresta ci sia un hotel a 3 stelle! Io sono rimasta ammutolita quando me l'ha detto. Però si è divertita come non mai, ha lavorato nella piccola scuola del villaggio, ha visto il tramonto vicino alle cascate in mezzo al verde più verde, ha conosciuto la solidarietà più semplice, ha visto una farfalla molto grande. Per questo non è potuta partire con me ad agosto. Lei era lontano, dall'altra parte del mondo. Così io le ho parlato di quanto lei e l'altra nostra amica, Valentina (particolare fondamentale: io, Francesca e Valentina ci siamo viste tre volte se è tanto, di cui la prima due anni fa sul treno dell'UNITALSI; l'anno scorso ci siamo ritrovate nella stessa stanza per puro caso e per puro caso a svolgere lo stesso servizio. Gran belle donnine queste due amiche.), mi siano fisicamente mancate, di quanto la notizia della loro assenza, seppur per motivi diversi, mi avesse destabilizzata... Capita anche questo. Una buona ora al telefono a parlare dei nostri viaggi, così diversi ma così incredibilmente simili. E' stato terapeutico. Avevo voglia, veramente, di risentire la sua voce dopo tanto tempo, di sorridere per il suo accento diverso dal mio. E' stato come quando, l'anno scorso, prima di dormire, a luci spente, ci raccontavamo esperienze di vita. Eppure all'inizio (primi dieci minuti di conoscenza) non l'ho trovata per niente simpatica. Però poi... inseparabili. Scriccioletto tutto pepe lei, abbracci&coccole io (e miss cenerentoladicartone Valentina).
Ci vuole. Ci vuole una persona così vicino.
Anche se abita lontano.
E alla fine della telefonata... lacrime. Di gioia.
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