"Ama e fa' ciò che vuoi".

S. Agostino

mercoledì 15 settembre 2010

Una lacrima sul viso

La chiesina dell'ospedale, prima delle prove del martedì ha un clima meraviglioso. Raramente incontro qualcuno, raramente qualcuno passa per accendere una candela. E' il cantuccio mio, il mio angolo di mondo. Vado presto apposta per leggere, per studiare in pace per scaldare lo strumento.
Così sono cominciate le prove. Fra baci, abbracci, non ho visto né tromba né violini. Che peccato... Il direttore, a nome di tutto il coro, mi ha regalato dei cd di James Galway, il mio flautista preferito. All'inizio l'ho preso come un gesto per sedarmi, poi però ho cacciato via questo pensiero cattivo e mi sono goduta il momento. E' stato bello, inutile dire di no, mi sono sentita coccolata, importante, fondamentale. I soprano hanno imparato a seguire il maestro e contralti, i miei contralti, sembra che non abbiano fatto altro che cantare per tutta l'estate: sono bravissimi! Suonare con loro ieri, è stato un momento di musica davvero magico... sentire il coro cantare, tutti insieme, precisi, pultiti, vedere le mani del direttore tracciare in aria strani disegni, e poi scherzare con l'organista e prendere il flauto e soffiare... bello.
Commovente.
Infatti a metà di In dulci jubilo mi si sono inumiditi gli occhi.
Per la musica non c'è stata mai lacrima più bella.

Nessun commento:

Posta un commento