Lo studio della domenica è un po' assonnato ma rilassante. Puoi permetterti una canzone di Elisa o una sonata di Scarlatti. La maschera all'argilla mentre ripassi Leopardi e la crema alle olive sulle mani tra un esercizio di fisica e uno di matematica.
Lo studio della domenica è sempre sottovoce e mai ansioso. Ha sempre qualcosa di speciale, qualcosa di indefinito, che ti mette il sorriso anche se sei davanti ad una versione impossibile.
Lo studio della domenica è volontario, un atto di coraggio ma nello stesso tempo una coccola per il cuore.
Lo studio della domenica ha in sé il "santificare le feste" di giudaico-cristiana memoria, perchè fare qualcosa per sé stessi è una cosa santa.
Lo studio della domenica ha il sapore della crostata della nonna, della carne alla griglia del nonno, del vino buono sulla tavola.
Lo studio della domenica è la lentezza della penna sulla carta del quaderno.
Perchè oggi è domenica e domani non è ancora domani.
E' POESIA PURA !!!!!!!
RispondiEliminaNon c'è altro da dire...
Bacini...